PUGLIA.GROTTAGLIE, FANIGLIULO “IL PROGETTO, FIOR DI LOTO-POLO INNOVATIVO PER L’INFANZIA”.LA GIUNTA D’ALO’-DALLA DEMOLIZIONE DI UNA SCUOLA DELL’ ARCHITETTURA RAZIONALISTA ALLA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA SCUOLA.

ANTONIO FANIGLIULO “SENSIBILIZZARE SULLE SCELTE URBANISTICHE E ARCHITETTONICHE “ERRATE” CON DECISIONI CHE POSSONO PROCURARE E “CONDANNARE” UNA COMUNITÀ A VIVERE PERENNEMENTE NEL DEGRADO E NEL DISAGIO AMBIENTALE URBANO”
di Vito Nicola Cavallo
Nella città d’Arte di Grottaglie, conosciuta per le sue pregevoli ceramiche e per il rilevante patrimonio artistico e culturale, custode di due musei dedicate all’arte figulina, luogo di nascita della conosciuta “scuola grottagliese” di cui esponenti più importanti sono stati, Gennaro Lupo, Annibale Arces , Ciro Fanigliulo, Ciro Francesco D’Amicis, e diverse opere d’architettura di rilevante interesse, dopo lo scampato “pericolo per la demolizione di un’architettura Razionalista di fine anni ‘ 50 la scuola elementare di via Don Minzoni “Sant’Elia” da parte della giunta comunale, guidata da Ciro D’Alò e da una maggioranza con un “corpo ma senz’ anima” di cui si è fatta porta bandiera nel recente passato, della Rigenerazione urbana della città ( alquanto “annacquata!!!), ha ottenuto il finanziamento per la costruzione ex nuovo di una scuola nel quartiere periferico in area ex PEEP di via Rodari.
Ricorderete che insieme al decano degli architetti di Puglia, il grottagliese Antonio Fanigliulo, si oppose fermamente con una propria nota al “fulmicotone”, nota che ha dato il suo esito, con lo “stop” alla demolizione. Antonio Fanigliulo, “torna alla carica” con una sua nota ed allegato ideogramma progettuale in merito al nuovo asilo che D’Alò realizzerà nella zona periferica della città delle ceramiche, con il pregevole intendo di neutralizzare la deriva culturale, in merito alla concreta realizzazione di un identità urbana proclamata dalla giunta D’Alò e relativa a maggioranza” di fatto mai realizzata. Una delle tante “sollecitazioni” inviate dall’architetto Fanigliulo “bloccate” sul binario morto di amministratori che non raccolgono inviti a confronti pubblici sulle tematiche urbanistiche, riqualificazione urbana e realizzazione e manutenzioni non eseguite o realizzate non proprio a regola d’arte .
L’architetto Fanigliulo nella sua nota “Progetto architettonico per la “costruzione di un nuovo edificio da destinare ad asilo nido per un numero massimo di 100 bambini su area ricadente in zona C1 – PdL di via Rodari“ ( in esclusiva pubblichiamo domani integralmente) “sprona”, oltre all’ordine degli Architetti di Taranto, il sindaco Ciro D’Alo’, il presidente del consiglio comunale Aurelio Marangella e diversi assessori e dirigenti dell’amministrazione chiedendo di inserire nel novero dei partecipanti alla competizione la “PROPOSTA PROGETTUALE” al vaglio della commissione esaminatrice per essere valutata e ricompreso nella graduatoria dei partecipanti alla gara.
Dichiara in esclusiva ad ARTESTV Fanigliulo che “ la presente per rivendicare, ancora una volta, il diritto alla città, ma soprattutto per sensibilizzare quanti hanno facoltà di Governo del Territorio per indurli a riflettere responsabilmente sulle scelte Urbanistiche e Architettoniche che le “ERRATE” decisioni del loro stesso governo possono procurare e “condannare” una comunità a vivere perennemente nel degrado e nel disagio ambientale urbano: quindi i risvolti e i pregiudizi psico-sociologici e economico-culturali che ne derivano! Mi auguro che l’Amministrazione Comunale della mia Città non vorrà perdere questa straordinaria e irripetibile occasione di rigenerare, qualificare e valorizzare un “brano di città”, già squallida periferia urbana, per trasformarla in un contesto Urbatettonico di eccellenza! L’ARCHITETTURA È SPLENDORE, l’ARCHITETTURA È BELLEZZA! “. Nella proposta ideogrammatica l’architetto evidenzia come “ l’opera pubblica dovrebbe essere un riscatto per le periferie del primato-diritto alla bellezza della città, è occasione e momento per DISEGNARE, VALORIZZARE, RIGENERARE, QUALIFICARE la CITTA’. Renderla vivibile, efficiente e funzionale, accogliente e condivisibile, “abbellirla” per non abbattere o creare pregiudizio alla sua stessa immagine è un “dovere” di ogni amministratore e un “diritto” (alla città) di ogni cittadino. Già nella storia, le Città si riconoscono soprattutto attraverso la cultura delle loro OPERE ARCHITETTONICHE significative, che talvolta divengono monumenti! L’edificio/l’opera pubblica di architettura non può essere “confinata”, isolata, umiliata e costretta in ambiti insufficienti, angusti, residuali, senza visioni prospettiche, naturalistiche e paesaggistiche, senza autorevolezza di immagine architettonica, impedendo che essa si mostri e trasmetta tutta la sua “vitalità” e “bellezza”. Diversamente, finisce per negarsi alla Città stessa oltre che essere pregiudizievole per il suo stesso “brand”. Esempi di cattivi interventi urbatettonici nella città di Grottaglie non mancano!”
In tre punti fondamentali esprime il suo pensiero al riguardo “primo, pensiamo che la “OPERA PUBBLICA” non può sottrarsi al diritto – DOVERE – di essere una significativa e qualificata “OPERA di ARCHITETTURA” nell’accezione più nobile e alto del suo termine e dei suoi contenuti. Biasimevoli, ipocriti e dequalificanti, riduttive appaiono le visioni e le decisioni di chi – senza troppo impegnarsi – ritiene importante realizzare “comunque” l’opera tralasciando ogni ulteriore aspetto che attiene alla funzionalità, sicurezza, rigenerazione urbana, valorizzazione ambientare e paesaggistica, alla BELLEZZA DELL’OPERA stessa. La città si qualifica e si identifica soprattutto attraverso la qualità e l’immagine urbana dei suoi valori Architettonici: riferiti al proprio
tempo, alla propria morfologia, al proprio spazio! Secondo, per il caso in oggetto – la costruzione del nuovo asilo nido nel quartiere “savarra” – esaminati gli atti del Bando di Gara vorrei tanto poter restare “indifferente” e rispettare le decisioni assunte dal Governo del Territorio della mia Città. Tuttavia, a fronte di scelte evidentemente superficiali e qualunquiste, palesemente ignare e sbagliate dal punto di vista “urbanistico” – per la professionalità, quasi missione, che mi investe – proprio non mi riesce chiudere gli occhi e restare insensibilmente silente agli errori/scempi che si vanno compiendo! Terzo. anche soltanto in qualità di semplice cittadino, amante dell’architettura e cultore dell’Urbanistica, rivendico il “DIRITTO ALLA CITTÀ E ALLA SUA BELLEZZA”. Perciò, ribadendo il principio del – primato dell’opera pubblica di architettura – con determinazione, per la funzionalità, la qualità e la “BELLEZZA” dell’URBATETTURA, dico “NO” ALL’USO QUALUNQUISTICO E INDISCRIMINATO DELLE AREE URBANE RESIDUALI lasciate dagli abominevoli e deleteri PIANI di LOTTIZZAZIONE, in genere voluti da Governi del Territorio beceri e inesperti, talvolta corrotti! Potendo attivare, invece, la PEREQUAZIONE e/o la COMPENSAZIONE URBANISTICA come opportunamente e saggiamente stabilito dalla Legge della Regione Puglia n. 18 del 30 aprile 2019”
Dichiarazioni “forti quelle di Fanigliulo, che probabilmente “scateneranno” reazioni di dissenso, possiamo comunque affermare al riguardo, che sono stati progettati ed approvati piani di lottizzazione con i canoni giusti della corretta pratica urbanistica e con indici insediativi molto contenuti tali da poter definire questi spazi urbani le auspicate “città giardino “.
Prosegue e conclude Fanigliulo “ La Città, e i suoi cittadini, meritano rispetto e hanno tutto il “DIRITTO” di vivere ambiti e quartieri urbani qualificati, funzionali, di elevato splendore e bellezza, ameni, salubri e sicuri. Per il caso in oggetto – permanendo le dimensioni dell’area come indicato nel bando di gara – mi auguro vivamente che non si realizzi un “asilo-prigione” come quello della scuola materna “Collodi” in via M. D’Antona, P.S. Mattarella, C.A. Dalla Chiesa. IL RISCATTO DELLA PERIFERIA Il QUARTIERE “SAVARRA”, unitamente a suo adiacente “167 SUD” è un classico esempio di pessima pianificazione urbanistica! Assurdamente, con le approvazioni e il benestare di tuti gli Organi Istituzionali competenti (?) preposti – per le più voraci e malvagie speculazioni fondiarie ed edilizie – si sta realizzando, e portando a compimento, una squallida, assurda e degradante “periferia urbana”, degna solo dei peggiori e incapaci Governi del Territorio. Lo “sprawl urbano” se ne è impossessato a pieno titolo! Un inutile spreco di suolo e di risorse pubbliche e private, mancanza assoluta di “visioni” urbatettoniche che si traducono in disagio sociale e talvolta favoriscono persino la criminalità.
Nella logica progettuale di quella pianificazione la “città per l’auto” ha avuto il sopravvento, e prevalso, su quella umanistica: la “città a misura d’uomo”! Insomma si è realizzata, e si porta avanti, la vera “ANTI-URBANISTICA”. Come in ogni circostanza di questo genere, l’opportunità di realizzare un intervento pubblico, significativo dal
punto di vista infrastrutturale oltre che socio-culturale, offre l’occasione di immaginare una infrastruttura pubblica che, fra l’altro, offra la possibilità di contribuire a qualificare e riscattare una periferia urbana che va sempre più degradandosi (proprio col crescere dell’edificato privato) rilasciando sacche di inutili e pericolosi “vuoti urbani”. Già oltre settanta anni fa Le Corbousier ammonendo «bisogna liberarsi dalla tirannia delle strade» rilasciava una serie di orientamenti che, evidentemente, fanno fatica ad incontrare l’interesse dei pianificatori. Non si può proprio sottacere che nel quartiere di cui ci occupiamo, le aree per la viabilità automobilistica si attestano oltre il 40% della intera Superfice Territoriale di Comparto. “