CBD E AUTISMO

UN RAGAZZO NAPOLETANO OGGETTO DI RICERCA INTERNAZIONALE
di Davide Sarno
Spesso per controllare le comorbidità dell’autismo si usano gli antipsicotici per uso off-label perché non hanno nessuna approvazione scientifica ufficiale per il trattamento delle complicanze dell’autismo, ricordiamo ai lettori che l’autismo è ancora ai più sconosciuti sia nella classe medica che in quella civile anche se conta 1 autistico su 77 nati nell’ultima statistica redatta si pensa che nella prossima il numero sia maggiore rispetto alla stima precedente, tanto meno sono sconosciuti gli approcci nella società civile che su devono avere nei confronti di un soggetto autistico, anche la cosiddetta Sindrome di Asperger è una condizione che a volte può essere debilitante e può comportare enormi sofferenze e difficoltà anche se apparentemente questi individui possono apparire normali e molto più intelligenti, ma ricordiamo dietro queste persone si cela uno spettro comportamentale che può sembrare bizzarro ai più ecco perché bisogna essere acculturati su tale condizione che è sempre più frequente, vedesi Greta Thunberg, Steven Spielberg e Elon Musk , Susanna Tamaro tutti accomunati dalla sindrome di Asperger. Ma vogliamo concentrarci sulla storia di un ragazzo autistico di Napoli che è diventato oggetto di una ricerca medica internazionale pubblicata anche sulla nota rivista scientifica PubMed sull’ uso del CBD conosciuto come cannabidiolo che è un principio non psicoattivo della Cannabis nel trattamento dell’aggressività nello spettro autistico.
Questo ragazzo fin dalla tenera età ha avuti enormi difficoltà ma all’età di 13 anni ebbe la prima crisi a contenuto aggressivo, i genitori si diedero subito da fare per risolvere il problema, il padre di questo ragazzo si imbatté negli studi del dottore israeliano Adì Aran che è stato il promotore nell’uso del CBD per i soggetti autistici aggressivi ottenendo quasi un azzeramento dell’aggressività.
In seguito all’approfondimento di questi studi, il padre di questo giovane si è subito attivato contattando una dottoressa di sua fiducia che gli ha fatto conoscere una delle figure campane e nazionali di spicco della cannabis terapeutica di Nocera Superiore, una farmacista esperta in preparati galenici a base di Cannabis.
Dopo l’inizio della somministrazione del CBD puro senza l’aggiunta del fitocomplesso né di terpeni il nostro giovane per 3 anni è stato bene riducendo anche molto l’assunzione quantitativa dell’antipsicotico.
All’età di 16 anni con l’avvento della pubertà e dell’inizio degli impulsi sessuali. Il giovane ragazzo si è iniziato a destabilizzare di nuovo cosicché sempre secondo i consigli sanitari si è passato ad una composizione specifica di CBD con l’aggiunta di terpeni calmanti e la sostituzione del vecchio antipsicotico con un’antipsicotico atipico di nuova generazione che nella letteratura scientifica è associato ai sintomi dell’aggressività dei soggetti autistici.
Cosicché da quel momento in poi il nostro ragazzo napoletano è riuscito di nuovo a star bene. Ricordiamo che secondo gli studi scientifici il CBD può funzionare solo in una percentuale di casi, gli altri sono non responder.
Questo caso clinico è stato riportato sulla rivista scientifica PubMed in cui vengono descritti tutti i passaggi esperienziali e clinici. Si ci aspetta anche una prossima informazione per la classe medica Psichiatrica e Neuropsichiatrica che troppo spesso ignora non si sa per quale motivo questa opportunità terapeutica di origine naturale e non psicoattiva.