MONTAGNANA IN VENETO: MAESTOSO GIOIELLO CON LA SUA CINTA MURARIA MEDIEVALE È UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA

MONTAGNANA IN VENETO: MAESTOSO GIOIELLO CON LA SUA CINTA MURARIA MEDIEVALE È UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA
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MONTAGNANA: IL POSTO CHE SEMBRA APPARTENERE ALLE FIABE, PREFETTO PER L’AUTUNNO TRA GUSTI E COLORI

di Catalina Mioara Georgescu

Montagnana: una delle città murate è tra i borghi più belli d’Italia

Non tanto lontano da Padova, nella Regione Veneto, si trova Montagnana, uno dei borghi più belli d’Italia. Il comune italiano di circa 9000 abitanti cui è stata conferita la Bandiera Arancione per le sue bellezze storiche e per la valorizzazione dei prodotti tipici.

Borgo protagonista nel Medioevo e testimone diretto della storia di questa area del Veneto, viene denominato maestoso gioiello della cinta muraria medievale.

Mura di Montagnana sono tra le più belle cinte muraria d’Europa, considerate le meglio conservate al mondo sono state da tempo inserite nei Luoghi del Cuore dal Fai.

Circondato da un fossato a prato, intervallato da 24 torri, l’imponente anello fu costruito dai Carraresi su precedenti fortificazioni.

Montagnana fu infatti oggetto di contesa, coinvolta nelle guerre tra padovani, veronesi e veneziani.

La chiara immagine medievale del borgo sono le tracce archeologiche che hanno fatto datare i primi insediamenti in loco tra la fine del IV e il III millennio a.C. Il suo nome deriva dal toponimo Motta Eniana, con probabile riferimento alla mansio Anneiano, citata nell’Itirerarium Antonini (III secolo d.C.), quale tappa intermedia del percorso tra Aquileia e Bologna.

Avendo una posizione strategica, Montagnana fu inizialmente fortificata contro le invasioni degli Ungari.

Non è soltanto una cittadina “pittoresca”, ma anche un luogo dove generazioni di uomini intraprendenti e dotati di buon gusto hanno lasciato, dal ‘200 sino ad oggi, la loro impronta originale. Oltre che per lo straordinario complesso urbano, fatto di vie e di edifici sorti in periodo rinascimentale e durante la ripresa economica del XIX secolo.

Il suo centro storico è completamente circondato da una cinta muraria lunga due chilometri, che si è ben conservata nel tempo. La visita comincia dalla Porta XX Settembre, punto di partenza che una volta varcata si prosegue fine ad arrivare alla Rocca degli Alberi, detta anche Porta Legnano, è stata costruita tra il 1360 e il 1362. Oggi è uno dei monumenti simbolo di Montagnana.

All’interno del comune cittadino troviamo anche l’antico Ospedale Civile, adibito nei tempi antichi a ricovero, oggi trasformato in banca, simbolo della presenza dei templari.

Le forme attuali dell’antico ospedale sono quattrocentesche ma è possibile che sorga su una struttura duecentesca, officiata forse, in origine, dai templari.

Uscendo dalla fortezza, troviamo la Chiesa di San Benedetto, in stile tardo barocco; oggi non è più adibita al culto e viene aperta solo in occasione di mostre e concerti.

Sempre all’interno di questa cittadina bellissima, si affacciano davanti a noi numerosi palazzi tra cui: Palazzo della Loggia, il risorgimentale Palazzo Pomelio – Chinaglia, Palazzo Sanmichelli – ora sede del Comune, Palazzo Magnavin-Foratti (stile gotico-veneziano).

Mentre dove tempo fa sorgeva una chiesa del X secolo ora risplende il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, che vanta una pala d’altare di Paolo Veronese.

Un altro punto di attrazione a Montagnana è il Castello di San Zeno con il suo Mastio che sfiora i 40 metri di altezza, l’edificio a pianta rettangolare, è arricchito da un ampio cortile interno, da cui gode di una splendida vista nelle giornate più terse si vedono addirittura gli Appennini.

Oggi il castello ospita il Museo Civico “Antonio Giacomelli”, istituito nel 1980, la biblioteca civica ed il Centro Studi sui Castelli, fondato nel 1954.

Importante da segnalare è Villa Pisani, appena fuori dal Castello San Zeno, una villa veneta progettata da Andrea Palladio in persona.

Montagnana: il posto che sembra appartenere alle fiabe, perfetto per l’autunno tra gusti e colori

Montagnana è conosciuta non solo per la sua bellezza di città murata ma anche per un’eccellenza culinaria, il Prosciutto Crudo Berico Euganeo DOP. Si può assaggiare in ogni angolo o nelle osterie locali. Si associa poi perfettamente a “el Shissotto”: un pane povero che si tramanda da anni ed anni, viene fatto senza lievito e si presenta come una pagnotta appiattita, ottima da associare al prosciutto crudo.

Uno degli eventi importanti che animano il borgo, dedicato proprio al suo delizioso prosciutto: il “Dop di Montagnana”, una festa che si tiene ogni anno a maggio.

Il dolce tipico di Montagnana è il “Pandolce di Ezzelino”, che risale da un’antica leggenda che narra l’aiuto dato da una popolana ad Ezzelino da Romano ferito durante l’incendio della città. Affinché potesse riprendersi velocemente, gli venne dato un grosso pane impastato con il levà (lievito naturale) con aggiunte di miele e frutta secca e sembra che Ezzelino si riprese subito. Ancor oggi questa ricetta esiste ed è proposta con questo dolce tipico utilizzando lievito naturale usato fin dai tempi antichi per produrre il pane.

Ogni anno, tra fine agosto ed inizio settembre si svolge il “Palio dei 10 Comuni”, uno dei palli storici più belli d’Italia, che rievoca la fine della dominazione di Ezzelino su Montagnana, durante il quale gareggiano cavalli e cavalieri per ottenere il titolo di vincitore, tra squilli di trombe e rulli di tamburo. Considerando appunto uno dei Pali più belli d’Italia, si svolge dentro e fuori le mura del borgo.

Ci sono posti che in autunno sembrano appartenere alle fiabe. Tavolozze di colori del foliage tra il rosso e l’ocra, fanno da contorno a piccoli paesi dove il tempo sembra essersi fermato e che evocano un antico passato; Montagnana è sicuramente uno di questi posti che merita decisamente di visitare ed esplorare.

Non è solo un borgo, ma un pezzo di storia che racconta le vicissitudini di un popolo nel corso delle varie epoche.

Cosa aspettate!?… Preparate le vostre valigie… Si parte! destinazione Montagnana!

 

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CATALINA MIOARA GEORGESCU

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