LA VITTORIA DI GIORGIA MELONI NON È LA VITTORIA DELLE DONNE

NULLA CHE POSSA FAR DIRE LORO DI AVERCELA FATTA DAVVERO.
di Anna Adamo
Non vi sono più dubbi che tengano, Giorgia Meloni ha vinto.
È riuscita, che piaccia o no, a scrivere la storia, facendo si che per la prima volta l’Italia abbia un premier donna.
Ciononostante, però, questa non può ritenersi una vittoria delle donne.
Ebbene si, con Giorgia Meloni non hanno vinto le donne.
È solo stato fatto un piccolo passo avanti, uno di quelli che inducono le donne a pensare di potercela fare, prima o poi, ma nulla di più.
Nulla che possa far dire loro di avercela fatta davvero.
Per comprenderlo basta pensare a quale sarebbe stato il suo vero risultato se non fosse stata in coalizione, ma avesse corso da sola.
Sarebbe davvero riuscita ad incassare la fiducia di così tante persone?
I dubbi in tal senso sono tanti e anche piuttosto forti.
C’è, un aspetto da prendere in considerazione, che di dubbi sulla sua vittoria senza la coalizione ne lascia fin troppi: le sue idee.
Il non aver mai speso una parola per difenderle, le donne.
L’ aver definito “devianze” malattie come i disturbi alimentari e aver detto che i bambini possano essere felici solo se hanno una mamma e un papà e non se hanno due mamme o due papà.
Spiace dirlo, ma una donna che è dalla parte delle donne cose del genere non dovrebbe mai neanche pensarle, a maggior ragione se si appresta ad essere alla guida dell’Italia.
Inutile girarci intorno, una donna con queste idee non rappresenta le donne.
La sua è una vittoria degna di nota, perché è finalmente andata a sradicare il maschilismo che da sempre regna in politica, ma dall’essere la vittoria delle donne è più lontana di quanto si possa immaginare.