CIRO MASELLA-ARCHITETTO SULL’ IDEOGRAMMA DEL “GIARDINO DEL GELSO BIANCO”, UN “PARCO DELLA MUSICA DEL TEATRO DELLE ARTI SCENICHE.LA VERA STORIA DEL TEATRO DI “FANTIANO”. Seconda parte/2

CIRO MASELLA-ARCHITETTO SULL’ IDEOGRAMMA DEL “GIARDINO DEL GELSO BIANCO”, UN “PARCO DELLA MUSICA DEL TEATRO DELLE ARTI SCENICHE.LA VERA STORIA DEL TEATRO DI “FANTIANO”. Seconda parte/2
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L’AVV. COSIMO LOMBARDI “…TEMO CHE L’IDEA DEBBA ESSERE CATALOGATA TRA LE OPERE IRREALIZZABILI”

di Vito Nicola Cavallo

Il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) stabilisce due principali obiettivi: uno sviluppo locale autosostenibile, fondato sul riconoscimento e la valorizzazione dell’identità dei luoghi, mediante lo sviluppo della società locale, pare che Grottaglie abbia dimenticato di farlo, l’altro della coscienza di luogo intesa come consapevolezza acquisita attraverso un percorso di trasformazione culturale degli abitanti e dei produttori, del valore patrimoniale dei beni comuni territoriali (materiali e relazionali), altra sconsiderata dimenticanza Grottagliese.” Ricorda l’architetto Ciro Masella che “nella delibera di Consiglio Comunale di Grottaglie n.35 del 2005 (approvazione del regolamento commerciale della città di Grottaglie); nello specifico, l’area commerciale nella quale ricade l’intervento proposto, oggetto della Conferenza dei Servizi odierna, è classificata commercialmente come (zona 4), cioè ricadono in tale zona 4 “tutte le altre parti del territorio”, (quindi compresa quella oggetto dell’intervento con destinazione vigente E(s), della quale oggi si chiede la variante al Prg vigente (2003). Si chiedeva da parte della società in oggetto di approvare un progetto di una struttura commerciale alimentare del tipo M(3), cioè una “media struttura attrattiva”, con una superficie variabile da 1.501 mq a 2.500 mq. Nella zona 4 (zona commerciale) di Grottaglie, infatti, non è possibile autorizzare una struttura del tipo M(3) in quanto è una struttura commerciale alimentare con problematiche tipiche delle strutture del genere che coinvolgono l’ambiente ed i cittadini in maniera impattante.
In questo modo il traffico congestionerebbe l’ambiente a fronte di una esasperata e paradossale giustificazione tout-court di natura progettuale, fatta mandare giù a pillole a mezzo stampa.

 Queste modalità di approcci alla cosa pubblica veniva concessa da chi governava la città. E’ ora di finirla! Poiché siamo in un ambito progettuale che investe una Conferenza dei Servizi e in questa se ne chiede anche una variante, pensiamo che bisogna essere più accorti nella valutazione pubblica.” Ed ancora dettaglia nel merito Masella “ un progetto quello della società proponente che non poteva essere approvato; infatti dal Piano di Recupero di Cervellati, , si sarebbe dovuto tenere presente: delle raccomandazioni di tutela per questa parte in oggetto della città; delle condizioni normative e prescrittive che imponevano in questa zona, non una edificazione, semmai la tutela dei giardini della città e di una sua visione paesaggistica, punto privilegiato per chi venendo da Taranto osserva il nostro cento storico, con la semmai predisposizione a funzionalità in questa zona, non impattanti. Ma cosa si faceva invece? Si chiede alla Regione di eliminare i vincoli di strada paesaggistica proprio della strada di via XXIV Maggio e del suo prolungamento via Martiri D’Ungheria. Come spiegato successivamente con questa azione “nefanda” si voleva quindi consapevolmente eliminare il vincolo di strada paesaggistica. Perché così facendo non bisogna tutelare nessuno cono ottico territoriale, né nella situazione che l’osservatore guardi il centro dalla area in oggetto né del contrario. Quindi se così è “posso costruire centri commerciali” e nessuno me lo deve vietare, perché il Comune ne ha chiesto l’abrogazione del vincolo. Ma il Signore è grande, o meglio la Regione assistita dal Signore è grande e quindi con un guizzo di autorevolezza e sapienza impose al Comune di Grottaglie di spiegare meglio del perché eliminava il vincolo paesaggistico su questi cosiddetti “ulteriori contesti” secondo il PPTR approvato. In quel tempo il SUAP (sportello unico attività produttive) dichiarava che “tale istanza presentata era in linea con le previsioni del piano commerciale. L’attuale destinazione urbanistica dell’area secondo il piano vigente del 2003 è zona E(s) per la quale valgono tutte le norme della zona E.
Una indicazione di piano è quella di operare scelte di altra natura, infatti si prescrive di realizzare serre con strutture mobili e vivai con locali di deposito di attrezzature nei limiti normativi approvati. Queste scelte strategiche ambientali sono state tenuto in conto da parte della amministrazione comunale di Grottaglie anche e soprattutto alla luce dell’approvazione del Piano di Recupero della città storica (piano Cervellati) con il quale si è sancito lo stretto legame urbano-ambientale tra queste zone E(s) e il nucleo antico della città.


In aggiunta, la Regione Puglia aveva modificato la destinazione urbanistica dell’area da “commerciale” all’ attuale E(s) zona agricola speciale, raccogliendo faticosamente e doverosamente quel senso di programmazione serio e lungimirante atto a difendere e sviluppare un sistema urbano a dimensione umana, non congestionante e speculativo come si vuole invece raggiungere con la richiesta di variante al Prg vigente.Per le questioni attinenti il PPTR (piano paesaggistico) sono rilevabili alcune controdeduzioni che la Regione Puglia fa alle osservazioni prodotte da questa Amministrazione in sede di procedura di approvazione del Piano Paesaggistico Regionale (oggi finalmente approvato nel febbraio 2015) e delle quali si deve oggi, tenere presente. Di particolare rilievo sono le controdeduzione della Regione Puglia a quelle osservazioni prodotte dall’Amministrazione Comunale di Grottaglie che scriveva “PROPOSTA COMUNE DI GROTTAGLIE proposta di misure incentivanti per l’architettura contemporanea mediterranea e per la riqualificazione dei manufatti storici, richiesta di eliminazione di alcuni tratti di strade paesaggistiche e panoramiche, richiesta di aggiornamento del PPTR agli stati conoscitivi prodotti dal Comune, erronea individuazione di prati e pascoli naturali, proposta di modifica art. 91”. A tanto dichiara Masella rispondeva la Regione Puglia “l’osservazione, quindi, è da considerarsi inconferente in quanto non apporta elementi utili alla valutazione dell’interesse sotteso alla osservazione. Inconferente la proposta di modifica del tracciato di strade a valenza paesaggistica e panoramica non si ritiene adeguatamente motivata.

La stessa potrà essere riformulata in fase di adeguamento del piano urbanistico comunale al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, ai sensi dell’art. 97 delle NTA del PPTR, e a seguito di maggiori e puntuali approfondimenti da parte dell’Ente comunale.” E concludendo l’Architetto Ciro Masella spiega “giova ricordare che le strade paesaggistiche identificate dal PPTR, che confluiscono verso il centro abitato, si sovrappongono e coincidono con gli storici viali di accesso alla città. L’identificazione di tali elementi può essere colta come un’ulteriore opportunità tesa ad orientare il sistema dei percorsi di fruizione turistica. Ed ancora si prevede esclusivamente la tutela dei punti di vista belvedere e dei tratti stradali dai quali si colgono visuali panoramiche, laddove effettivamente esistenti. L’area è  investita dalla fascia di rispetto del vincolo, del regio Tratturello Tarantino, ciò significava che le attività di trasformazione devono materializzarsi  a non meno di 100mt.Infatti nella osservazione predetta è proprio la Regione che suggerisce al Comune di Grottaglie che sia rilevante ed importante per una città la conservazione delle strade che hanno segnato la nostra memoria collettiva e quindi da conservare adeguatamente e non da sfregiare, ottemperando al vincolo di strada paesaggistica. Ma al Comune la parola paesaggio non assume significato, di questa se ne fa uso e consumo.

Basti pensare che l’assessorato regionale su questa parola “paesaggio” ci ha lavorato 8 anni, redigendo un piano paesaggistico, il primo in Italia così talmente innovativo circa le questioni del riconoscimento identitario del Paesaggio.”

L’ideogramma progettuale del “IL GIARDINO DEL GELSO BIANCO”, di Antonio e Chiara Fanigliulo, s’implementa di una compiuta ed approfondita analisi paesaggistica dell’architetto Ciro Masella, il quale chiarisce bene, quanto un centro commerciale non è alla pari di un “parco della musica, del teatro e delle arti sceniche per la bellezza del territorio: verso un modello urbano sostenibile un grande attrattore culturale immerso in un grande parco verde urbano” (cit.Fanigliulo).

Dunque l’idea potrebbe materializzarsi in un progetto, che segua compiutamente la profonda conoscenza di quell’area della città, da parte degli attori divulgatori della cultura paesaggistica ed architettonica di Grottaglie, quali sono gli ARCHITETTI.

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Redazione

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