MELFI: AFFASCINANTE E ANTICO BORGO MEDIEVALE, RICCO DI STORIA, DELLA PROVINCIA DI POTENZA IN BASILICATA

MELFI: AFFASCINANTE E ANTICO BORGO MEDIEVALE, RICCO DI STORIA, DELLA PROVINCIA DI POTENZA IN BASILICATA
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MELFI IL PAESE DELLE MAIOLICHE, PORCELLANE E CERAMICHE PREGEVOLI IL FASCINO DELLA MELFI SOTTERRANEA

 di Catalina Mioara Georgescu

 

Melfi: affascinante e antico borgo medievale, ricco di storia della Provincia di Potenza in Basilicata

Melfi situato nell’estremo nord della Basilicata, al confine con la Campania e la Puglia, è un comune italiano di circa 17.000 abitanti che sorge su un territorio prevalentemente collinare delimitato dal fiume Ofanto. Alle sue spalle è dominato dal Monte Vulture, un vulcano inattivo che oggi spicca per la sua natura selvaggia e rigogliosa.

Il borgo Melfi, secondo alcuni teorie più accreditate, sarebbe nato attorno alla prima metà dell’XI secolo; sono state trovate tracce che fanno risalire i suoi primi abitanti al periodo del Neolitico.

 

I pareri diversi degli studiosi ritengono che Melfi fu fondata dai greci, altri attribuiscono la sua fondazione durante il periodo romano oppure in epoca bizantina. Subì la dominazione prima dei Normanni, poi degli Svevi, passando per gli Angioini che successivamente decaddero in favore degli Aragonesi. Varie epoche e varie influenze culturali permisero a Melfi di vedere accrescere nel corso dei secoli varie strutture architettoniche di pregio e dal grande valore storico, tra cui il suo maestoso Castello che fu costruito nel XI secolo dai Normanni, per volere di Guglielmo d’Altavilla Conte Di Puglia e rappresenta una delle fortezze più importanti dal sud Italia e tra le meglio conservate di tutta la penisola.

Edificato nel punto di passaggio tra Campania e Puglia, svolgeva un’importante azione strategica indispensabile per la difesa sia da attacchi esterni che come rifugio per gli alleati.

Il Castello si presenta attualmente come una sorta di cittadella fortificata sulla sommità di un colle di origine vulcanica ai cui piedi si distende la città di Melfi.

Oltre al suo maestoso Castello, Melfi è nota anche per i molti palazzi d’epoca nascosti tra i vicoli cittadini che ci portano indietro nel tempo. Il più affascinante e famoso è il Palazzo Vescovile in Piazza Duomo, sede del Museo Diocesano e conosciuto per le maestose sale affrescate, i suoi rigogliosi giardini, che ospitano spesso manifestazioni ed eventi culturali, soprattutto durante la stagione estiva.

Il centro storico di Melfi è perfettamente conservato, tanto che è facilmente distinguibile la classica impronta medievale è racchiuso all’interno delle mura fortificate normanne, ancora visibili, tutte queste viuzze che si aprono su piazze caratteristiche, su chiese dall’architettura caratteristica e su maestosi palazzi nobiliari.

Tra questi monumenti ed edifici dal valore artistico invidiabile che giocano un ruolo importante sono le chiese ad iniziare dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata nel 1076, Chiesa di Sant’Antonio risalente al 1423, la Chiesa di Sant’Anna, la Chiesa della Madonna del Carmelo, la Chiesa di San Teodoro e di San Lorenzo del 1120. Suggestive sono le antiche chiese rupestri tra cui la Chiesa rupestre Madonna delle Spinelle che venne scoperta nel 1845. Ad oggi è visibile solo la cappella terminale di pianta esagonale con sei semi colonne che sostengono un cornicione.

Una delle più recenti è la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, costruita a partire dal 1934.

Melfi: il paese delle maioliche, porcellane e ceramiche pregevoli

La Basilicata è ricca di argilla, materiale che ha permesso lo sviluppo di un fiorente artigianato legato alla produzione di maioliche, porcellane e ceramiche pregevoli. Melfi è proprio una delle zone più rinomate della regione per questo tipo di arte, e nel borgo si trovano molte botteghe dove è possibile acquistare manufatti realizzati dagli artigiani locali.

In seguito al periodo classico ellenistico, la produzione di ceramica della città di Melfi   ebbe influenze da altre popolazioni, nel periodo romano infatti si attesta una predilezione per il tema rurale, notevoli furono anche le influenze da parte delle culture orientali nelle fasi di dominazione bizantina e longobarda.

Nonostante le difficoltà che il meridione incontrò nelle varie vicissitudini storiche la tradizione dei vasari non venne mai in secondo piano, anche se non fu mai più raggiunto l’apice del periodo greco. Nel 1700, presso la Parrocchia di San Nicola, era presenta una ingente produzione di terrecotte come mattoni, embrici, pitarre, vasi e tutto ciò che serviva nel quotidiano. Numerosi erano anche gli artigiani, produttori di maiolica, che provenivano da altri luoghi, che molto spesso compravano i famosi biscotti di Melfi, manufatti di prima cottura, successivamente smaltati e cotti una seconda volta.

Oggi, grazie alla presenza della cava, è possibile assistere alla realizzazione di oggetti di ogni tipologia. Un particolare in questa zona era realizzato uno smalto che veniva venduto nei maggiori centri della Basilicata, questo smalto era realizzato da una cristallina ricavata da una cava di sabbia marina che assieme all’ossido di stagno e all’ossido di piombo dava la possibilità di avere un’ottima realizzazione di piastrelle per rivestimenti e pavimenti.

A Melfi si trovano molte botteghe dove è possibile acquistare manufatti realizzati dagli artigiani locali se vuoi portare a casa un must, un vino in una bottiglia in ceramica, oppure il piatto in ceramica con lo scorcio di Melfi dipinto a mano.

Il fascino della Melfi sotterranea…

Il sottosuolo di Melfi è ricco di segreti tutti da scoprire: il borgo, infatti, si appoggia su una serie di cunicoli e tunnel che collegano, attraverso il sottosuolo, ogni punto della città. Tra questo dedalo segreto, che purtroppo non è visitabile, si trovano anche le antiche cantine sotterranee, alcune valorizzate affinché i visitatori possano avere un assaggio di questo mondo antico e nascosto. Le più celebri sono le Cantine Bassettieri, a cui si accede attraverso una scalinata, si scende proprio al di sotto del manto stradale (dovuto ad un tragico terremoto nel 1930 che ha sommerso completamente parte delle preesistenti costruzioni).

Tre grosse navate compongono la cantina, in quella centrale sono ancora ben visibile le vasche utilizzate tanti secoli fa per il lavaggio e l’asciugatura delle pelli… e non solo…al di sopra di una delle arcate vi è incisa una croce, chiaro segno che chiunque ci abbia preceduto aveva molto a cuore la fede.

C’è tanto ancora da raccontare di Melfi, questo posto incantevole, pieno di storia, arte, cultura, tradizioni, pieno di misteri…però lascio a voi a scoprire di più, preparate le vostre valigie, la vostra voglia di esplorare, di imparare, di conoscere….

BUON VIAGGIO A TUTTI VOI!

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CATALINA MIOARA GEORGESCU

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