RUBANO STRUMENTI A SCUOLA, IL SAN CARLO PARTECIPA LA RACCOLTA FONDI PER SCUOLA DOPO FURTO STRUMENTI

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LA PROVA DELL’AIDA APERTA AL PUBBLICO PER L’INIZIATIVA A FAVORE DEGLI STUDENTI DELL’ISTITUTO NAZARETH

di Daniela Anna Manzo

Il cuore dei napoletani, batte anche i ladri, grazie anche alla disponibilità di Stéphane Lissner sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli che spalanca le porte al pubblico per le prove dell’Aida.

Non a caso sono state aperte le porte del teatro per la prova generale dell’Aida, ma per uno scopo ben preciso riacquistare 50 strumenti rubati agli allievi dell’Istituto Comprensivo nei giorni scorsi. Numeroso il pubblico che ha partecipato alla prova ed acquistato il biglietto per una gara di solidarietà, che è stato acquistato anche da tanti docenti.
Emmanuela Spedaliere direttore generale del Teato Saan Carlo, ha così commentato la riuscita della serata: “Siamo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo e siamo soddisfatti del riscontro della serata, sono certa che, con il supporto di tutti coloro che hanno aderito e aderiranno alla raccolta fondi, riusciremo ad acquistare gli strumenti già alla fine della prossima settimana. Anche durante le altre recite di Aida infatti, la raccolta fondi proseguirà, con appositi corner dedicati, allestiti all’interno del Teatro, dove sarà possibile effettuare donazioni volontarie. Voglio rivolgere un ringraziamento particolare al Mattino che ha lanciato per primo l’appello in favore dell’Istituto Nazareth e ovviamente al Comune di Napoli e alla Camera di Commercio che con noi hanno fin da subito sostenuto con convinzione questa iniziativa”. Prima dell’inizio della prova generale, la preside dell’Istituto, prof.ssa Carmela Libertino è salita sul palco ed ha così’ ringraziato chi aveva dato la possibilità di effettuare la raccolta fondi per riacquistare i 50 strumenti rubati: “Voglio ringraziare tutti i presenti – ha affermato la preside -per aver compiuto questo gesto di solidarietà, per restituire ai nostri ragazzi l’entusiasmo e la possibilità di continuare quel progetto che dava loro una speranza di un progetto di vita”.