BREVE STORIA TRISTE – UN TIK TOK CI SALVERA’

COME TI COSTRUISCO UN IMPERO SENZA FARE NIENTE
di Antonio Del Gaudio
Che bello, due amici una ragazza e uno spinello…. La…la…la…la…
Si gridava allo scandalo con la canzone del cantautore Stefano Rosso che stimolava la leggerezza e alla spensieratezza con l’ausilio di sostanze “particolari”.
Era il 1997 e non si sospettava che cosa sarebbe accaduto con l’avvento dei social.
Ma voi l’avete visto mai un TIK TOK ? Quei ragazzi e non solo, che davanti allo schermo fanno balletti, gags, e tutto quello che gli passa per la mente pur di conquistare i famigerati followers che consentono di poi rivendere alle major il loro potere promozionale.
Si, proprio cosi, quanti più seguaci hai, più sei appetibile per pubblicizzare il prodotto e quindi giù di tutto.
C’è chi rompe venti uova in testa in dieci secondi, chi salta sui tetti, chi cucina, chi si trucca, chi si prova i vestiti, chi va al bar e racconta una barzelletta.
Tutto. Di Tutto. Tutto serve per fare contenuti video, i TIK TOK.
Il nome del social è davvero azzeccato e ha generato anche il suo neologismo paradosso di se stesso: I TIKTOKER
Coloro che appunto si auto-riprendono e pubblicano.
Cambia lo stile, l’arredamento, le modalità, ma la sostanza è quella, video… video e solo video.
Ora si deve demonizzare questo fenomeno? Si deve gridare allo sfacelo della società contemporanea?
E chi lo può sapere – certo è che sono prolificati a dismisura proprio perché l’attività nata per gioco è diventata una vera fonte di guadagno, che talvolta supera anche le cifre a sei zero.
La generazione X si evolve e si confronta con i nuovi media che hanno sostituito i canali classici pubblicitari, al punto che anche la TV si è assoggettata e non c’è programma nazionale che non cerca il consenso chiedendo l’approvazione dei social.
Se hai un seguito su TIKTOK sei una persona in gamba? E questo chi lo può dire.
Meglio laurearsi e cercare un lavoro o diventare una star di TIKTOK? Risposta nel vento cadrà, semplicemente perché il senso comune delle cose è costantemente in movimento e il “bacchettonismo” non ci interessa.
Fatti fratelli delle opposte passioni – un TIKTOK ci salverà. Almeno spero.