NICOLA GRATTERI UN UOMO SCORTATO DA 34 ANNI E’ IL NUOVO PROCURATORE DI NAPOLI

UN RUOLO, IL SUO, VISSUTO DALL’INIZIO ALL’ATTACCO, SEMPRE IN PRIMA LINEA UN PASSO AVANTI AGLI ALTRI
di Anna Ferrentino (AF-F)
Nelle scorse settimane durante la 13°edizione del “Premio Fabula” svoltosi a Bellizzi, in provincia di Salerno, un’idea maturata dal Consigliere Regionale Andrea Volpe, ospite d’eccezione allora procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Un incontro con nuove generazioni per raccontare cosa vuol dire essere “Supereroi”, tema di questa edizione, in una società sempre più concentrata sulla superficialità digitale. Già in quell’occasione il Procuratore aveva espresso il desiderio di andare a Napoli: “(…) una sfida …se dovesse andare spero di poter fare qualcosa di concreto” … Oggi che il suo desiderio è stato realizzato, il mondo partenopeo attende che questa “sfida” la possa vincere con l’augurio che “le strade che indeboliscono la legalità possano diventare strumento per fare inciampare la criminalità”.
Durante la serata del Premio, diverse sono state le affermazioni del magistrato, quella che più di tutte, ha creato un sussulto a tutta la platea è quando ha affermato “non mai potuto fare una passeggiata con mia moglie, né ho mai potuto partecipare ad una recita dei miei figli”. Trentaquattro anni sotto scorta privo di ogni possibilità di una mansione semplice che ognuno di noi svolge durante il proprio quotidiano – bere un caffè al bar con gli amici; un colloquio con i docenti; una passeggiata al mare – azioni normali per tutti noi.
Purtroppo di normale nella vita del magistrato c’è la lotta contro le mafie: “Il primo uomo nella lista nera della mafia”. Per sorte o per caso fu salvato da un attentato dinamitardo nei suoi confronti.
“Nel 1993 sfugge a tre attentati nel giro di tre settimane.”
Dall’aprile del 1989, la sua vita è condizionata e condivisa con una scorta, forse anche per questo in molte occasioni è duro e diretto verso l’esterno, come ad esempio: “tutti i genitori di oggi sono degli ignoranti che credo che sanno tutto solo perché hanno un Tablet in mano”; in molti casi non gli si può dare torto. Resta una delle figure che più di tutti conosce i meccanismi delle tre diverse mafie che prosperano in Italia, Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta.
“L’uomo che ha sequestrato più cocaina al mondo”.
Il procuratore di Napoli, resta il magistrato italiano più famoso al mondo, temuto in patria da oggi dovrà iniziare un nuovo percorso, nonostante abbia coordinato importanti indagini sulla criminalità organizzata – tra queste quella relativa alla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del narcotraffico -, ereda una terra fertile di storia fatta di microcriminalità.
Gratteri: “S’è investito poco in tecnologie di contrasto e ingegneri informatici.”
Anche il mondo politico ha visto in lui un potenziale: nel febbraio 2014 il Governo Renzi lo propone come ministro della Giustizia, ma alla fine prevale Andrea Orlando, già ministro dell’Ambiente del governo Letta; il 27 febbraio 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, annuncia la nomina di Gratteri a consigliere della Commissione.
Il suo incarico da procuratore di Napoli, è stato sostituito da 19 preferenze: lascia la procura di Catanzaro, all’età di 65 anni, originario di Gerace (Reggio Calabria), prende il posto lasciato vacante da Giovanni Melillo, nominato nel 2022 procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; “a favore di Gratteri hanno votato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il Pg della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centro-destra, il laico di Iv Ernesto Carbone, i consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Andrea Mirenda e il togato di Unicost, Antonino Laganà, mentre il resto del gruppo ha sostenuto Amato”.
Riportando le motivazioni di tale scelta, determinante per la prevalenza sugli altri candidati è stata: “l’ampia e profonda esperienza maturata dal magistrato nel contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata, nella sua dimensione nazionale e transnazionale, che con centinaia di rogatorie lo ha portato a instaurare rapporti con procure di tutto il mondo. Un impegno che anche portato alla cattura di circa 140 latitanti alcuni dei quali inseriti nella lista dei 30 più pericolosi”.
Reduce da diversi successi letterari, “L’inganno della mafia (Rai-Eri, 2017); Fiumi d’oro (Einaudi 2017); La rete degli invisibili (Mondadori 2019) e con Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo: Non chiamateli eroi (Mondadori 2021)” …
L’impegno del procuratore, come lo precede la sua fama, sarà sicuramente notevole come tutta la sua futura squadra ed è possibile che le “azioni” svolte in maniera concreta, nella città partenopea, potranno a breve essere raccontate in un altro successo editoriale.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02DYT1q4Q6Xh37AHjQYxWkn25WsJipizxXNg3cGMzvzdDvUwTzrynYHE9diEvAuSrTl&id=1450572200