LA NOSTRA RUBRICA “OFFICINA GLUTEN FREE”

…METTI UNA SERA A CENA CON “UN’AMICA SPECIALE “!
di Annamaria Policicchio
Come tutte le volte che vado in Salento, incontro gli amici e insieme si va “Visitare” nuovi locali, ristoranti o pizzerie in base alle “voglie” dei presenti.
Quando c’è un celiaco “nel caso specifico io” per forza di cose bisogna trovare locali che sappiano cos’è la celiachia, per poter essere sicuri accertandosi almeno sul fatto che siano informati, se poi si è fortunati quando alle solite domande “di sicurezza”: fate cucina senza glutine “le risposte sono: “Certamente” o oppure “sì siamo attrezzati per i celiaci” allora si è sicuri di trascorrere una piacevole serata.
Purtroppo può anche accadere che le risposte degli addetti ai lavori non siano per niente confortanti e ci si senta dire ad esempio: “che grado di celiachia alla persona?” Oppure “sì facciamo cucina celiaca”.
In tal caso la soluzione è scappare! Almeno io adotto questo metodo per sicurezza.
Il nostro amico salentino Fabio, col quale usciamo spesso la sera quando siamo a Torre Suda, si occupa di trovare locali idonei e sicuri dove poter cenare.
Ne abbiamo visitati tanti insieme è grazie a lui che nel momento della prenotazione tormenta il ristoratore di turno con tutte le domande tecniche di rito che si fanno quando si esce a cena con un celiaco possiamo cenare in sicurezza.
In alcuni locali abbiamo mangiato davvero bene, soprattutto piatti tipici salentino e rivisitati in chiave moderna, in altri magari meno bene un po’ come capita quando si va alla scoperta di nuovi ristoranti. abbiamo cenato anche in diverse pizzerie e con me è piacevole sorpresa in tante offrivano la possibilità di mangiare pizza senza glutine anche di ottimo livello, così come ho scritto in uno dei miei articoli precedenti, dove ho avuto anche modo di intervistare il pizzaiolo che è di Matino e che ha fatto della sua passione il suo lavoro.
Ovviamente c’è sempre il rovescio della medaglia.
Qualche settimana fa trovandomi a Torre Suda decidiamo di cenare in una pizzeria di Gallipoli dove mancavo da un po’ e proprio lì avevamo mangiato una buona pizza forse una delle migliori della zona.
A differenza dall’ultima volta che ci siamo stati, il locale pur essendo molto ampio con anche un importante spazio all’aperto, era semi muto e questo mi colpì particolarmente perché non mi era mai capitato di trovare questo locale quasi vuoto.
Arrivò la cameriera che è molto cordialmente prese le ordinazioni attendemmo le nostre pizze che già dalla prima occhiata non sembravano più le stesse
Arrivò la mia!
La pizza “canotto”!
Eh no!
Avevo chiesto alla cameriera di avvisare il pizzaiolo distendere bene il cornicione perché il canotto non era di mio gradimento.!
La assaggio comunque e già dal primo boccone la delusione assalì le mie papille gustative!
L’aspetto non era quello che ricordavo è il sapore nemmeno!
Cornicione super gonfio e crudo all’interno…la parte centrale dal sapore di pane col sugo!
Una delusione.
Entrambi i miei commensali guardando il mio piatto si resero conto del triste “evento”!
Io e Fabio per “addolcire” quella amara esperienza decidiamo di ordinare il dolce e tra quelli che la “cordiale “cameriera ci elenca scegliamo due creme catalane!
Lui una crema catalana CON I FRUTTI DI BOSCO (?) io una NORMALE (!)
Delusione totale anche con i dolci…arrivano due budini nei bicchieri uno dei due con un topping ai frutti di bosco dall’aspetto ambiguo!
E anche in quel caso assaggiai e lasciai lì!
Meno male che la simpatia dei miei commensali salvò la serata!
Beh io di seguito annoto la mia ricetta della crema catalana che è sempre un piacere assaporare.
La crema catalana può essere conservata in frigo per 24 ore, ben coperta con la pellicola alimentare, ma è sempre meglio consumarla subito. Ecco come la preparo.
Ingredienti
500 ml latte intero
4 tuorli di uova medie
100 g zucchero semolato
25 g Maizena
1 limone
1 cucchiaino di cannella in polvere
zucchero di canna q.b.
Continuano a mescolare cuociamo la crema catalana fino a quando diventa liscia e cremosa. In 10, 12 minuti al massimo dovremmo essere a posto. La base del nostro dolce al cucchiaio è pronta, ora passiamo alla seconda fase.
Dividiamo la crema in 4 cocottes oppure stampini monodose e aspettiamo che diventi tiepida. Poi copriamo con la pellicola per alimenti e mettiamo a rassodare in frigorifero per almeno 2 ore e mezza.
Prima del servizio arriva la parte più bella che è anche la caratteristica principale della vera crema catalana. Tiriamo fuori gli stampini dal frigo e cospargiamoli con zucchero di canna che ci servirà per il caramello.
A questo punto ci serve la fiamma. Se abbiamo un cannello da cucina (se ne sono in vendita anche su web con prezzi modici) passiamo per qualche secondo sulla superficie fino a quando lo zucchero si compatta caramellizzandosi. Altrimenti mettiamo gli stampini su una leccarda e infiliamo in forno sotto il grill a 200° per 3-4 minuti. La crema catalana è pronta