SIMONETTA LAMBERTI VITTIMA INNOCENTE DI CAMORRA, OGGI IL 41° ANNIVERSARIO DELLA SUA UCCISIONE

PER NON DIMENTICARE QUESTA BUIA E TRISTE PAGINA DELLA CITTA’ DI CAVA DE’ TIRRENI QUESTA SERA AL COMPLESSO SAN GIOVANNI UN INCONTRO DIBATTITO DAL TEMA:
“CIAO SONO SIMONA UNA NUVOLA CHE SI PERDE NEL CIELO”
di Giovambattista Rescigno
Cava de’ Tirreni 29 Maggio 1982. Quel pomeriggio di 41 anni fa, l’efferatezza della mano criminale recideva un fiore che stava crescendo nel verde prato della vita, spensierata, gioiosa, con i suoi fratelli e gli amorevoli genitori. Un fatto di cronaca che ebbe dell’audito, pur di eliminare il giudice Alfonso Lamberti, all’epoca Procuratore a Sala Consilina, padre del “piccolo Fiore”, il killer non esitò a premere il grilletto della pistola numerose volte, ma le pallotte raggiunsero il magistrato in modo lieve, mentre una di esse raggiunse la piccola alla testa, ferendola mortalmente; inutili furono i soccorsi, all’arrivo dei medici la bimba era già morta, passando così, senza nemmeno accorgersene dal sonno fisico a quello dell’eternità. per anni si rivelarono quasi inutili tutte le indagini su mandanti autori, associazioni criminali, coinvolgimento di personaggi, e dello stesso padre della piccola Simonetta negli ambienti criminali, definito soggetto organico alla camorra dal pentito Pasquale Galasso, stando alle dichiarazioni di quest’ultimo avrebbe favorito Carmine Alfieri e lui stesso, il magistrato venne arrestato, ma poi le dichiarazioni si rivelarono infondate e venne scarcerato. Tante le querelle giudiziarie, che investirono anche boss detenuti in regime di 41 bis, e l’appassionato scrittore anticamorra Saviano. L’inchiesta sulla morte della piccola Simonetta, venne chiusa, ma nel 2011, un colpo di scena, entra in causa il pentito Antonio Pignataro, reo confesso, ideatore dell’omicidio del giudice, eseguito da altre quattro persone, su mandato di Salvatore Di Maio, il processo viene riaperto. Nel 2013 Pignataro conferma davanti al GUP di Salerno la sua partecipazione all’omicidio della piccola “dichiarando di avere un peso sulla coscienza, consegnando anche una lettera alla sig.ra Angela Procaccini “madre della piccola Simonetta” con la quale chiedeva formalmente scusa e perdono. La sig.ra Procaccini accettò le scuse dichiarando “Per lui provo pietà – lo perdono la sua vita è già quella di un dannato. Come potrei augurargli che lo fosse ancora di più”. Una stele marmorea venne posta sul luogo del crimine, ricordandola ai posteri, poi il cippo venne trasferito nella villa comunale, a Lei è intitolato lo stadio di Cava de’ Tirreni, la biblioteca del museo del mare in Bagnoli (NA), una piazza nel comune di Cautano (BN), a Napoli suo luogo natio, nei pressi di piazza Giovanni Bovio vi è il largo Simonetta Lamberti, nel 1984, l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini in visita a Cava de’ Tirreni scoprì una lapide a nome della piccola nella biblioteca comunale; è inserita nell’elenco delle vittime innocenti di Mafia e viene ricordata ogni anno il 21 marzo da Libera associazione antimafia il cui promotore e ideatore è Don Luigi Ciotti.
Questa sera alle ore 19.00 il tragico evento sarà ricordato presso la sala conferenze del Complesso San Giovanni – Corso Umberto I, 167, 84013 Cava de’ Tirreni (SA) si terrà un dibattito aperto “Ciao sono Simona, una nuvola che si perde nel cielo”, per non dimenticare SIMONETTA LAMBERTI. Ideatrice della manifestazione Panacea Mediterranea un’associazione culturale e di servizio sociale meridionalista. Fondata dal Fotogiornalista Alessandro Memoli, l’associazione intende contribuire allo sviluppo sportivo, ricreativo, culturale, economico e civile dei cittadini del mezzogiorno, legandosi alla mission di scoperta, riqualifica, promozione e difesa dei diritti del Sud Italia.
Panacea, con questo evento in ricorrenza del tragico accadimento, intende legarsi culturalmente alla memoria della piccola Simonetta. Malgrado la sua presa di posizione pubblica su questioni legate al mezzogiorno d’Italia come la lotta alla criminalità organizzata e la difesa dei diritti non riconosciuti ai sui consociati, non intende essere, ne ora ne mai, un’aula di tribunale. In questa sede verrà proposto all’attenzione la peculiarità di un binomio emotivo e critico. Si ripercorreranno le ore tragiche di quel drammatico giorno grazie alla testimonianza della Prof.ssa Angela Procaccini, madre della piccola Simonetta, nonché di altre figure autorevoli, quali Giornalisti, Penalisti ed Attivisti. Pertanto si discuterà su come la tematica crimino – malavitosa sia e debba continuare ad essere affrontata anche al di fuori delle sedi giudiziarie, in quanto come diceva il Dott. Giovanni Falcone: “La mafia è un fenomeno umano”.
Prenderanno parte all’incontro dibattito:
VINCENZO SERVALLI: Sindaco di Cava de’ Tirreni; ANGELA PROCACCINI: Madre di Simonetta ALESSANDRO MEMOLI: Fotogiornalista/Presidente di Panacea Mediterranea, PASQUALE ZAMBRANO: Presidente dell’Associazione I Briganti dell’Orco, STEFANO PIGNATARO: Giornalista, ANNAMARIA TORRE: Figlia di Marcello Torre e Referente di Libera memoria Salerno MARCO SALERNO: Avvocato Penalista.
Conduce e modera: LEONARDA SCROCCO Presidente di Ucid Cava de’ Tirreni – Costa d’Amalfi e Confassociazioni Campania.