FACCIAMO UN GIRO NELL’ECCENTRICO PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO (VT)

UN PARCO NATO PER VOLERE DEL PRINCIPE PIER FRANCESCO ORSINI
di Liliana Carla Bettini
Bomarzo è un piccolo comune della provincia di Viterbo situato a meno di 2 ore da Roma.
L’attrazione principale di Bomarzo è il suo strano giardino chiamato Parco dei Mostri.
Nascosto, fuori dai sentieri battuti, il Parco è strano e affascinante allo stesso tempo. Un must per chiunque cerchi oltre l’ovvio!
Le figure e le costruzioni richiamano paesi e luoghi lontani e vicini, ma anche della mitologia, dell’archeologia, della storia, della letteratura. Si viaggia nell’arte del Manierismo, nella visione del mondo rinascimentale, nelle conoscenze ermetiche.
Il Giardino dei Mostri fu commissionato dal principe Pier Francesco Orsini nel 1552 per esprimere il suo profondo dolore per la perdita del suo migliore amico in guerra. Poco dopo perse anche la sua amata moglie Giulia Farnese e questo lo spinse ulteriormente a creare questo giardino che avrebbe incantato e scioccato il mondo allo stesso tempo.
Il giardino è stato progettato dall’architetto Pirro Ligorio e le sculture sono state realizzate da Simone Moschino. Il parco è stato costruito in stile tardo rinascimentale o manierista anche se non ha quasi alcuna somiglianza con l’arte.
I tipici concetti rinascimentali di ordine e armonia sono assenti al Parco dei Mostri. Le sculture si intrecciano naturalmente nel substrato roccioso e nel verde paesaggio muschioso in modo da formare parte integrante dello scenario.
Non ci sono siepi curate o belle statue di marmo. Il parco sconvolge e meraviglia piuttosto che soddisfare i sensi umani.
Un cammino in cui prendere atto della precarietà di tutte le cose, riconoscere il conflitto ineluttabile tra Bene e Male e tentare di garantire la salvezza della propria anima.
Il parco è ricoperto da una vegetazione lussureggiante e non lo noterai da lontano. Questo lo tiene nascosto e lontano da occhi indiscreti.
Le sculture sono sparse in modo casuale ovunque sfidando ogni senso di armonia prevalente nei tipici giardini romani di quei tempi.
Le statue sono di straordinario splendore tanto da essere ammirate da ogni prospettiva.
Scendendo le scale di pietra si raggiunge un gruppo costituito da una tartaruga, sormontata da una donna, la Vittoria Alata, poggiata solo con un piede su un globo, come se volesse spiccare il volo; queste sono di fronte ad una balena che si presenta con la bocca spalancata, circondata poi dal movimento dell’acqua che scorre.
La Bocca dell’Orco, è una delle sculture più interessanti presenti.
Sopra sono incise le parole: “Tutte le ragioni finiscono qui”. L’aspetto di questa grotta è spaventoso ma una volta entrati, noterai un accogliente tavolo da picnic attorno al quale il principe probabilmente si è goduto il pranzo con i suoi amici.
Un’altra struttura impressionante è quella che rappresenta una lotta tra giganti. Qui si vede l’eroe romano Ercole uccidere il gigante sputafuoco Caco.
La casa pendente sembra, a prima vista, una delle cose più normali presenti nel giardino.
Eppure è stata deliberatamente costruita con un’inclinazione per disorientare lo spettatore.
Quando entri in casa ti senti completamente fuori equilibrio.
Sebbene l’origine della creazione del Parco sembra essere stata una storia non molto felice, ha dato vita a questo meraviglioso parco di eccentricità e meraviglie fuori dal mondo.