MAXI OPERAZIONE COORDINATA DALLA DIA E CONDOTTA DAI CARABINIERI DEL ROS COLLABORATI DA FORZE DI POLIZIA DI OLTRE CONFINE CONTRO LA ‘NDRANGHETA IN TUTTA EUROPA

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108 ARRESTI, DECINE DI PERQUISIZIONI IN OTTO PAESI. SEQUESTRATE TRE TONNELLATE DI COCAINA

di Giovambattista Rescigno

I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 108 persone – 85 in carcere – in esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda reggina. Gli indagati sono accusati a vario titolo d’associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l’aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena. L’operazione, denominata ‘Eureka’, ha colpito in particolare le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo.
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Questa mattina, “L’operazione europea ‘Eureka’ contro la ‘ndrangheta” ha portato questa mattina a circa 150 perquisizioni in otto Paesi europei. Si tratta senza dubbio della più grande operazione mai realizzata contro la mafia calabrese in Europa“. Lo hanno detto i portavoce della procura federale belga in conferenza stampa. “Più di mille poliziotti sono stati coinvolti nelle perquisizioni questa mattina in Germania e tremila in Italia”, spiegano i portavoce, indicando che i raid hanno toccato anche “Spagna, Portogallo, Francia, Romania e Slovenia“.  “Ci sono elementi per pensare che le persone arrestate” in Belgio questa mattina “fossero connessi al traffico di cocaina tra il Sud America e l’Europa e ci sono indicazione sufficienti per pensare che il porto di Anversa fosse utilizzato per tale traffico”, ha detto il magistrato belga, Antoon Schotsaert, a margine della conferenza stampa sull’operazione condotta in otto Paesi, tra cui il Belgio. “Le quantità in arrivo fanno ragionevolmente pensare che il mercato finale della droga non fosse solo il Belgio“, ha spiegato Schotsaert.

Gli arresti totali in Belgio sono stati tredici, sette dei quali con Mandato D’arresto Europeo Emesso Dall’Italia che ne ha chiesto la consegna alle autorità italiane“, ha aggiunto Schotsaert, precisando che “i tempi di consegna all’Italia potrebbero richiedere alcuni mesi a secondo della loro posizione davanti ai giudici“.  Sono stati inoltre sequestrati tre veicoli di lusso, oltre 20mila euro in contanti e diverse armi vietate.

L’operazione è stata condotta anche in Germania dove sono stati effettuati blitz e perquisizioni nell’ambito dell’operazione internazionale: all’alba di ieri mattina 1000 agenti hanno realizzato decine di perquisizioni in quattro Laender tedeschi e hanno eseguito trenta mandati di arresto. Le località coinvolte sono il Nordreno -Vestfalia, la Renania-Palatinato, la Baviera e il Saarland.

Tra il maggio 2020 e il gennaio 2022 sono state movimentate sei tonnellate di cocaina dalle cosche di ‘ndrangheta colpite ieri dall’operazione “Eureka”, tre delle quali sono state sequestrate dagli investigatori. Nel corso delle indagini sono stati registrati i contatti tra le cosche più rilevanti del mandamento ionico-reggino con esponenti del clan del Golfo, l’organizzazione paramilitare colombiana impegnata nel narcotraffico internazionale. I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, infatti, hanno ricostruito numerosi episodi di importazione della droga che arrivava, via mare, nei porti Gioia Tauro, Anversa e Colonia.

Parte importante dell’indagine, i soldi, ricavati dalla vendita della droga, nonché dagli ulteriori guadagni provenienti dal reimpiego dello stesso in altre attività, infatti, gli investigatori hanno ricostruito anche i flussi di soldi riconducibili alle compravendite dello stupefacente che venivano gestiti da organizzazioni composte da soggetti di nazionalità straniere, specializzati nel pick-up money, o da spalloni che spostavano denaro contante sul territorio europeo. Le movimentazioni hanno interessato Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio e Olanda. Complessivamente sono circa 22 milioni e 300mila euro le somme spostate con queste modalità. Soldi che in parte sarebbero stati reimpiegati nell’acquisto di auto e beni di lusso, nonché utilizzati per avviare e finanziare attività commerciali in Francia, Portogallo e Germania, ove venivano anche riciclati sfruttando attività di autolavaggio. Sequestri di società e beni e arresti sono stati eseguiti anche in Germania.

Coordinata dal capo della Direzione nazionale antimafia Giovanni Melillo, l’indagine “Eureka” si è sviluppata nell’ambito di due squadre investigative comuni: una intercorsa tra la Dda di Reggio Calabria diretta dal dr. Giovanni Bombardieri, e le Procure tedesche di Monaco I, Coblenza, Saarbrücken e Düsseldorf; l’altra tra la Dda reggina, l’Ufficio del giudice istruttore del Tribunale di Limburg ed il Procuratore federale di Bruxelles. Entrambe le squadre investigative sono state coordinate da Eurojust, che ha assicurato il massimo supporto operativo, attraverso il componente italiano Filippo Spiezia.

In contemporanea al blitz dei carabinieri in Calabria, che ha riguardato numerosi Paesi europei e l’Australia, e alle operazioni delle Dda di Milano e Genova, le autorità giudiziarie belghe e tedesche stanno eseguendo rispettivamente 15 e 24 provvedimenti restrittivi, emessi dalle locali autorità giudiziarie, a carico di ulteriori indagati per reati in materia di narcotraffico e riciclaggio. Il gip di Reggio Calabria, su richiesta della Dda, ha disposto il sequestro preventivo di beni per circa 25 milioni di euro. Il provvedimento è stato eseguito in Italia, Portogallo, Germania e Francia ed ha riguardato società commerciali e beni mobili e immobili.

L’inchiesta ha fotografato l’esistenza e l’operatività di tre maxi-associazioni criminali finalizzate al traffico internazionale di droga, facenti capo alle più potenti famiglie di ‘ndrangheta dell’area ionica. L’indagine, infatti, ha riguardato le cosche Pelle, Strangio, Nirta, Giampaolo, Mammoliti e Giorgi, che hanno sedi decisionali nel reggino e ramificazioni e basi logistiche in varie regioni d’Italia e all’estero.

L’inchiesta iniziata nel giugno 2019, grazie al raccordo tra i carabinieri e la polizia federale belga che stava investigando su alcuni soggetti ritenuti vicini alla cosca Nirta di San Luca attiva a Genk (Belgio). L’attività investigativa, in un primo momento, era orientata verso alcuni esponenti della famiglia Strangio, detti “Fracascia”, riconducibili alla cosca Nirta. Poi man mano estesa a diverse famiglie della Locride, interessando anche il locale di Bianco. I soldi del narcotraffico venivano riciclati nei settori della ristorazione, del turismo e quello immobiliare.

L’attività di indagine, ha portato alla ricostruzione della prima associazione che è inerente alla famiglia Nirta “Versu” di San Luca che aveva un’articolazione in Brasile rappresentata dal latitante Vincenzo Pasquino, catturato nel 2021 insieme al boss Rocco Morabito. La seconda riporta alla famiglia Mammoliti “Fischiante” di Bovalino con articolazioni in Puglia, Abruzzo, Lazio, Toscana e Lombardia e contatti diretti con i fornitori sudamericani di cocaina e con trafficanti internazionali quali Denis Matoshi, attualmente latitante a Dubai. La terza, invece, fa capo alla famiglia Strangio “Fracascia” collegata con le cosche Nirta-Strangio coinvolte nel 2007 nella strage di Duisburg. Questa terza organizzazione, secondo gli investigatori, aveva stabili articolazioni a Genk (Belgio), Monaco di Baviera (Germania), in Spagna e a Camberra (Australia).

L’inchiesta ha anche fatto luce sulla latitanza del boss Rocco Morabito, detto “Tamunga”, latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca del Viminale, arrestato dai carabinieri in Brasile nel 2021, insieme a Vincenzo Pasquino, all’epoca latitante per la Dda di Torino. Entrambi rientrano nell’ordinanza eseguita ieri su richiesta della Dda che si è avvalsa della collaborazione, tra gli altri organi collaterali, della Polizia Federale Brasiliana, dell’Fbi, della Dea e dell’Interpol. Morabito, stando a quanto accertato dagli investigatori e dalle procure, avrebbe anche offerto un container di armi da guerra a un’organizzazione paramilitare brasiliana in cambio di ingenti quantità di droga da far giungere nel porto di Gioia Tauro. Infatti, peer tali fatti il GIP, scrive nell’ordinanza “Nel corso dell’indagine è stata documentata l’organizzazione da parte di Morabito di una spedizione in Brasile di un container carico di armi da guerra, provenienti dai paesi dell’ex Unione Sovietica, fornite che da un’organizzazione criminale operante in Italia e Pakistan“.

In Italia, i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 108 persone – 85 in carcere – in esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria. Gli indagati sono accusati a vario titolo d’associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l’aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena.

Nell’ambito dell’indagine avviata cinque anni fa nella provincia belga di lingua olandese del Limburgo, confinante con la regione settentrionale di Anversa, nel luglio 2021 è stata istituita una squadra investigativa congiunta con la giustizia italiana. “L’operazione di oggi è una testimonianza del successo della collaborazione europea”; ha commentato il commissario Ue Margaritis Schinas, sottolineando il ruolo di supporto svolto da Europol e Eurojust.

 

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GIOVAMBATTISTA RESCIGNO

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