NAPOLI A PASQUA TRA IL DOLCE E IL SALATO: O’ CASATIELLO E A’ PASTIERA

NAPOLI A PASQUA TRA IL DOLCE E IL SALATO: O’ CASATIELLO E A’ PASTIERA
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SULLE TAVOLE NAPOLETANE NON POSSONO LE TRADIZIONI CULINARIE

di Monica Ponzo

In occasione della Santa Pasqua, sulle tavole napoletane padroneggia il casatiello, ciambella farcita con salumi e formaggi, il cui nome deriva dalla parola napoletana “caso” (cioè cacio, da cui casatiello) e la sua origine è molto antica e risale all’epoca in cui Napoli, era prima greca e poi romana. Già nella letteratura greca si legge di pani conditi, dapprima serviti in onore di Demetra o Cerere per i romani, diventano tradizione pasquale simboleggiando la Resurrezione di Cristo. Il casatiello al pari della pastiera, altro prodotto pasquale partenopeo, risale al seicento e la sua storia proviene dalla favola della “Gatta Cenerentola” di Gianbattista Basile, scrittore napoletano vissuto tra il XVI e il XVII secolo, nel passo dove vengono descritti i festeggiamenti dati dal re, per trovare la fanciulla che aveva perso la scarpetta.

Il casatiello assomiglia al tortano, per quanto riguarda gli ingredienti utilizzati che sono salumi e formaggi, ma si distingue da quest’ultimo per la posizione delle uova, in quanto nel tortano, vengono messe a pezzetti all’interno dell’impasto, invece nel casatiello, oltre che sode e a pezzetti nell’impasto, vengono anche posizionate nella parte superiore. Il casatiello è tipico della pasqua e diversamente dagli altri prodotti, simboleggia la resurrezione di Cristo, infatti le strisce di pane disposte ad ingabbiare le uova semi – sommerse nell’impasto rappresentano la croce su cui morì Gesù e altra sua caratteristica è che viene consumato come colazione a sacco, per le tipiche gite fuori porta nella giornata della Pasquetta.

La pastiera è il dolce tipico napoletano del periodo pasquale composto di pasta frolla e ripieno di grano e ricotta con canditi e aromi. Le sue origini risalgono alla leggenda legata al culto di Cerere, le cui sacerdotesse portavano in processione l’uovo, simbolo della rinascita che passò nella tradizione cristiana. La pastiera è nata come una sorta di pizza a metà tra il rustico e il dolce verso il XVI secolo. Le donne si accingono a preparare questi piatti deliziosi, tra il giovedì e il venerdì santo, per bandire le loro tavole a pasqua e gustarle insieme ai propri familiari e festeggiare così la Santa Pasqua.

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MONICA PONZO

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