PAGANI (SA): AZIENDA SCARICAVA IN MODO ILLECITO NEL FIUME SARNO SEQUESTRATA

PAGANI (SA): AZIENDA SCARICAVA IN MODO ILLECITO NEL FIUME SARNO SEQUESTRATA
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I CARABINIERI DEL NUCLEO TUTELA AMBIENTALE HANNO SEQUESTRATO UNA AZIENDA CHE GRAZIE AI SUOI SCARICHI CHE SUPERAVANO DETERMINATI VALORI NEL CORSO DELLA LAVORAZIONE DEL POMODORO CAUSAVANO GRAVI RISCHI DI INQUINAMENTO PER IL FIUME SARNO

di Giovambattista Rescigno

Ieri i carabinieri del Nucleo Tutela Ambientale hanno sequestrato un’azienda conserviera eseguendo un provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Le indagini effettuate dal N.O.E. di Salerno, che si è avvalso della ormai consolidata, puntuale e precisa collaborazione dell’ARPAC, con il coordinamento della Procura di Nocera Inferiore, hanno accertato che l’attività di produzione Sica S.r.l. di Pagani violava le prescrizioni dettate dall’atto autorizzativo.

“Il provvedimento cautelare, – scrive la Procura – segue all’accertamento delle evidenti violazioni di carattere ambientale riscontrate dai militari del NOE di Salerno e Napoli, che nel corso delle ripetute ispezioni, avevano appurato che l’azienda operante nel settore della produzione di pomodoro, non osservava le prescrizioni relative agli scarichi idrici, superando i limiti previsti dalla normativa di settore, con riferimento a numerosi parametri, con grave rischio di inquinamento del fiume Sarno, attraverso confluenza nello stesso dei predetti reflui industriali”.  – continua il comunicato – “Il sequestro preventivo dell’Azienda, secondo quando ritenuto dai Giudici delle indagini preliminari di Nocera Inferiore, si è reso necessario al fine di evitare la compromissione ulteriore dell’ambiente circostante e del fiume Sarno in particolare”.

 

Il sequestro quindi, è scattato per non compromettere ulteriormente l’ambiente e soprattutto per evitare, che il fiume Sarno, nel quale già sversano anche abusivamente anche scarichi fognari da parte di priva e scarichi fecali dei comuni circostante l’area del comune di Pagani possa essere ulteriormente compromesso. L’attività di monitoraggio da parte dei militari del NOE  e dei funzionari e dipendenti dell’ARPAC continua, mal fine di preservare ulteriormente il fiume e l’ambiente, e scoprire ulteriori scarichino sbocchi abusivi da parte di aziende e privati nelle acque del fiume.

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GIOVAMBATTISTA RESCIGNO

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