ESISTE L’AMICIZIA NATA SUI SOCIAL CHE POI SI CONVERTE IN REALTA’?

ESISTE L’AMICIZIA NATA SUI SOCIAL CHE POI SI CONVERTE IN REALTA’?
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ORMAI VIVIAMO IN UN’EPOCA IN CUI E’ MOLTO DIFFUSO IL VIRTUALE, ANDANDO SEMPRE DI PIU’ A SCEMARE IL CONTATTO UMANO

di Monica Ponzo

L’epoca attuale è molto incentrata sul virtuale, basti pensare al social network più diffuso che è Facebook, che è nato semplicemente, per ritrovare vecchi compagni delle scuole superiori, dell’infanzia, dell’adolescenza. Da questo punto di vista si direbbe che è un’idea geniale, alquanto innovativa, che consente di far rincontrare vecchi amici o addirittura parenti lontani, incentivando la socializzazione, anche se rimarrebbe per alcuni, solamente virtuale, per fattori che ne impediscano il proseguo, come ad esempio la lontananza. L’amicizia reale è una relazione affettiva che si crea tra persone, condividendo passioni e interessi, attraverso una frequentazione quotidiana, oppure occasionale. L’amicizia virtuale al contrario, nasce dietro uno schermo, con conversazioni basate soprattutto su scambio di saluti ,di fotografie e di stati d’animo rimanendo sul vago e mai entrando nello specifico, quindi mantenendo un certo distacco, anche perché, non si conosce in realtà dall’altro lato chi c’è veramente (spesso si tratta di profili falsi). Perché oggi si fa ricorso a questi social media, al fine di fare nuove amicizie? Perché non si conosce più ad esempio in un bar o in qualunque altro luogo pubblico? Cosa è cambiato? Sono domande a cui non sappiamo rispondere in maniera precisa, perché non ci sono motivazioni specifiche, ma possiamo affermare che se il social network, Telegram, Instagram sono nati per svago, per ammazzare la routine quotidiana, l’utilizzo è poi stato fatto in maniera spropositata, che la gente soprattutto su Facebook, pubblica di tutto della propria vita quotidiana, eliminando ogni forma di riservatezza.

Facebook viene utilizzato in maniera inadeguata, pubblicando foto di vacanze, di festeggiamenti, di passeggiate come se il mondo intero avesse bisogno di sapere i fatti quotidiani altrui. A chi interessa sapere cosa facciamo tutto il giorno? Perché sbandierarlo ai quattro venti? Si tratta di vita privata e personale ed è inopportuno parlare sui social e rendere pubblico ciò che riguarda solamente noi. Da alcuni studi e ricerche, è emerso che la realtà virtuale alimenta di più gli stati depressivi, di solitudine e di ansia, perché ci affezioniamo a persone, che poi realmente non viviamo, persone che all’improvviso scompaiono e che creano un senso di vuoto e di solitudine nella nostra vita. La sottoscritta ha però da raccontarvi una storia di amicizia profonda, sperando duri nel tempo, perché basata sulla sincerità e sul rispetto. Ebbene si, si possono conoscere anche belle persone che sappiano ascoltarti, supportarti moralmente, aiutarti nel momento del bisogno, anche se non fisicamente, ma trovarle in chat anche per scambiare qualche chiacchiera, potrebbe essere d’aiuto per tirarti su il morale, anche se gli incontri reali, si riducono a qualche volta ogni tanto. Trovare un amico è come trovare un tesoro e anche voi potreste trovarlo. Si ricorre ai social forse per trovare un affetto, che non riusciamo a trovare nel reale, oppure perché per timidezza non riusciamo a coltivare amicizie reali, che così è più facile trovarle sui social. Gli amici virtuali possono farci rivivere emozioni e farci sentire importanti e indispensabili, anche se ciò potrebbe sembrare assurdo, agli occhi di coloro che non fanno uso di social.

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MONICA PONZO

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