NAPOLI: UCCISO UN GIOVANE DI 19 ANNI

NELLA NOTTE DEL 19 MARZO, UCCISO A COLPI D’ ARMA DA FUOCO ANCORA UNA MORTE NELLE SERATE DELLA MOVIDA
di Monica Ponzo
Nella notte del 19 marzo, alle ore 2,30, nella zona di Mergellina, un giovane dell’età di 19 anni, di nome Francesco Pio Maimone, viene ucciso con colpi d’arma da fuoco. Il giovane, ferito gravemente al petto, è stato trasportato urgentemente da alcuni conoscenti, presso l’ospedale Vecchio Pellegrini ma purtroppo è deceduto per avere riportato una profonda ferita. Non si conosce con certezza la dinamica dell’accaduto. Il giovane non apparteneva alla criminalità organizzata ed era incensurato e dalle indagini condotte dalla squadra mobile della Questura di Napoli, i motivi dell’omicidio potrebbero essere uno sguardo di troppo, o l’aver pestato un piede prima dell’aggressione oppure che abbia litigato con un amico, perché involontariamente, gli aveva versato una bevanda sulla scarpa e ciò abbia fatto scattare l’ira dell’amico, che anziché prenderlo a schiaffi, ha subito reagito sparando con la pistola che aveva con sé. Dalle indagini risulta che prima della sparatoria, sia sorta una lite tra il giovane e un altro ragazzo forse conoscente, per futili motivi che abbia scatenato una violenta lite tra i due gruppi di ragazzi che dalle parole sono passati subito alle armi, conclusasi in una tragica morte. Ricordiamo che la notte del 12 marzo, sempre nella zona di Mergellina venne ucciso un giovane colpito da numerosi proiettili che lo attinsero all’addome e nella zona cervicale. Napoli continua ad essere teatro, di un fatto di sangue, dove vengono coinvolti soprattutto giovani, che sono legati alla malavita o che addirittura sono incensurati, che finiscono per essere uccisi solo per un colpo di testa oppure per uno scatto di rabbia, derivante da cause futili e senza senso. Non si conoscono le cause di questi atteggiamenti aggressivi e pieni d’ira dei ragazzi, anche ripercorrendo il loro vissuto o la loro infanzia, non si riesce a comprendere quali potrebbero essere le motivazioni che danno luogo a simili gesti. Al di là della sicurezza, da garantire sul territorio da parte delle istituzioni, ci si dovrebbe condurre uno studio, dal punto di vista psicologico su questi ragazzi, per poter comprendere la loro mentalità e i loro caratteri violenti e aggressivi. La violenza è innata nell’essere umano, spetta a lui, controllarla e gestirla per non nuocere ad altri.