L’ITALIA, UN TEMPO PAESE ELETTO PER LA CORTESIA E PER LE BUONE MANIERE DEGLI ABITANTI, ORA È TALE SOLO COME RICORDO

L’ITALIA, UN TEMPO PAESE ELETTO PER LA CORTESIA E PER LE BUONE MANIERE DEGLI ABITANTI, ORA È TALE SOLO COME RICORDO
0 0
Read Time3 Minute, 30 Second

UNO SGUARDO DA PONTE

di Domenico Ocone

Ieri, insieme alla settimana, si è concluso anche il congresso della CGIL, tenutosi a Rimini. È vero che questo è il tempo in cui l’umanità tutta, all’inizio del terzo millennio, si sta trovando a affrontare una crisi e un cambiamento senza dubbio straordinari. È altrettanto vero che un sussulto di bestialità, con buona pace dei diretti interessati, gli animali, facendo parte tali sconvenienti espressioni del loro naturale corredo genetico, ha investito buona parte della popolazione del pianeta. Così sta accadendo, per la prima volta dal dopoguerra e con accresciuta gravità, che una persona spari a un’altra senza motivo e via di questo passo, dando sfogo a ogni tipo di efferatezza. Tutto ciò accade in maniera spudoratamente vistosa, fortunatamente non sempre con spargimento di sangue. Per completare la la messa in evidenza la sua valenza negativa, essa è in grado di produrre spaccature sociali difficilmente sanabili. È accaduto così che la Premier Meloni, invitata al convegno della CGIL che si è svolto sulla costa romagnola dal segretario di quella sigla, Landini, sia stata accolta con espressioni e modalità di comportamento messi in soffitta giá da tempo anche dagli Zulù del Sudafrica. Per completare l’argomento è bene sottolineare che anche gli incontri su quel palco avvenuti nei giorni precedenti con diversi altri esponenti politici dei vari schieramenti, non sono stati tutti passeggiate in riva al mare e pacche sulle spalle. È stato così che la Presidente ha dovuto subire diverse manifestazioni di dissenso espresse dalla platea, pur essendo stata ufficialmente invitata, primo capo del governo da una trentina di anni a questa parte, a partecipare a quell’ evento che ha cadenza annuale. La Primo Ministro Meloni ha saputo rispondere a quegli attacchi con nonchalance, andando avanti diritta nel comunicare quanto si era ripromessa. Nonostante che il clima in senso lato che ha fatto da sfondo a quel tipo di manifestazioni sia diffuso proprio ora anche in altri paesi, vedi la Francia, esiste una regola che, tanti secoli fa, vigeva a Atene come a Roma. Essa stabiliva che gli ospiti sono sacri e vanno trattati, come minimo, con il dovuto rispetto. Da tale punto di partenza arrivare a intonare canti di battaglia pur comprensibili, ma non giustificabili, nell’attuale, triste parentesi della storia del Bel Paese, occorre coraggio o, forse più calzante, approssimazione definibile anche ignoranza. Sceneggiate al rum di tal fatta accadono ormai da molti anni e, particolare inquietante, di tanti che si esibiscono in un repertorio datato, talvolta proveniente da contrade lontane senza alcuna affinità con il Bel Paese, ne riconoscono il senso solo per sentito dire.

Tutto ciò avrà condizionato non poco il tessuto sociale, ecco quindi la sua valenza negativa in concreto. Quella che doveva essere un’occasione di lavoro per i vertici di due parti sociali, governo e rappresentanza sindacale, ha ricevuto uno strappo significativo. Tra l’ altro le comunicazioni fatte dalla premier hanno per buon parte riguardato la riforma del fisco in discussione alla camere,  quindi non argomenti di scarso interesse per quel parterre. C’è di più. In campagna si usa dire che chi si assenta da una occasione di lavoro senza un valido motivo, ha sempre torto e successivamente non può rivendicare il diritto di contestare quanto si è stabilito in quel contesto.

Molti retaggi sono difficilmente dismettibili, così come la preclusione a prescindere da tutto e tutti a interloquire con chi ha un orientamento politico diverso. È difficile comprendere in realtà la condotta dei sindacati in questo passaggio cruciale, soprattutto il ruolo che dovrà svolgere la classe operaia nell’attuale appuntamento con la storia. Un coro ben intonato dovrebbe essere invece il leitmotiv di questa stagione e è quello che intona il motivo che uniti si vinca, contro tutto e tutti. Non é ciò che al momento il sindacato sta facendo. Con l’augurio che, prima che sia troppo tardi, corregga radicalmente la rotta. Mai come nel momento attuale, il sentire necessaria la collaborazione deve essere fatto proprio da tutte le parti sociali. Con i fatti e non solo con le parole. Il PNRR è facilmente rappresentabile come un treno speciale: passa una sola volta e sarebbe imperdonabile non riuscire a salire su di esso, vale a dire perderlo.

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %
Print Friendly, PDF & Email

DOMENICO OCONE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
it_ITItalian