CAMPANIA: VASTA OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA TRA NAPOLI E SALERNO

UNA VASTA VENDITA DI BEVANDE CONTRAFFATTE TRA LA CAMPANIA PUGLIA E CALABRIA CON EVASIONE DELL’IVA E DELL’ACCISA SUI PRODOTTI ALCOLICI, LA VENDITA AVVENIVA ATTRAVERSO CANTINE, DISTILLERIE, GROSSISTI E RIVENDITORI AL DETTAGLIO, DODICI LE PERSONE INDAGATE A VARIO TITOLO
di Giovambattista Rescigno
12 persone indagate a vario titolo in Campania. Ieri mattina, operazione della Guardia di Finanza di Napoli e del personale dell’Icqrf del Ministero dell’Agricoltura, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, che ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari. I soggetti, sono gravemente indiziati a vario titolo di associazione tra loro di adulterazione e contrabbando di prodotti alcolici, sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sull’alcool e sulle bevande alcoliche, frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e contraffazione di marchi. L’ordinanza ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere per 3 indagati e gli arresti domiciliari per gli altri 9.
Le indagini hanno fatto emergere l’esistenza di un gruppo criminale strutturato e ben ramificazioni anche al di fuori della Campania, composto da pluripregiudicati che, sfruttando anche il contesto emergenziale della pandemia da Covid, ha immesso nel territorio dello Stato in regime di contrabbando enormi quantitativi di alcool denaturato di illecita provenienza estera mediante documenti di trasporto falsi e l’utilizzo di società intestate fittiziamente a terzi. L’alcool denaturato di provenienza illecita veniva poi impiegato per la realizzazione di bevande alcoliche contraffatte, che venivano realizzate all’interno di opifici clandestini a Sant’Antimo (NA), Sarno e Pagani (SA)nei quali avveniva anche la materiale contraffazione del prodotto, attraverso l’utilizzo di materiale falsificato utile all’imbottigliamento quali <<segni distintivi, tappi ed etichette>>. Le bevande contraffatte venivano, poi, immesse in commercio in evasione dell’Iva e dell’accisa sui prodotti alcolici, attraverso la vendita a cantine, distillerie, grossisti e rivenditori al dettaglio oltre che in Campania, anche in Puglia e Calabria. Le analisi chimiche eseguite dai laboratori dell’Icqrf sulle bottiglie sequestrate hanno permesso di rilevare un titolo alcolometrico diverso da quello descritto nelle etichette applicate sui prodotti, oltre a far emergere l’aggiunta di materie prime non idonee al consumo umano e pericolose per la salute, riconducibili ad un mercato segreto e concomitante. Le perquisizioni e sequestro eseguite nel corso dell’attività investigativa hanno permesso di accertare altresì la realizzazione e l’immissione in commercio di olio d’oliva non originale e non identico agli standard tipici dell’alimento. In particolare, gli accertamenti tecnici sul contenuto delle bottiglie trovate all’interno dei locali nella disponibilità degli indagati hanno comprovato che; a dispetto della dicitura “olio d’oliva”, nelle stesse c in realtà era contenuto olio di semi.
Nei confronti degli indagati, è stato disposto anche il sequestro preventivo delle imposte evase, per un valore di circa 250mila euro. Inoltre gli uomini delle Fiamme Gialle hanno sequestro un liquorificio ubicato ai Giugliano in Campania (NA), una tipografia a Cava de’ Tirreni, una casa vinicola di Pagani e tre opifici clandestini a Sant’Antimo, Sarno e Pagani,per un valore economico attestabile oltre i 10 milioni di euro. Antecedentemente, nel corso delle attività investigative i finanzieri avevano sottoposto a sequestro, circa 32mila bottiglie di bevande alcooliche di vario genere, 650 bottiglie di champagne contraffatto, 900 bottiglie di olio recanti etichette false, 800 bottiglie di liquore e di grappa risultate provento di furto e più di 300mila contrassegni di Stato contraffatti, nonché punzoni e cliché necessari per la produzione di etichette tipiche di champagne e distillati di pregio, prodotti da note marche nazionali ed internazionali. Le attività investigative ed indagine potrebbero essere ancora in corso per accertare se sul territorio nazionale vi siano ancora sul mercato o in possesso di rivenditori quantitativi di materiale alcolico e olio della stessa illecita provenienza.