SIGMUND FREUD IL FONDATORE DELLA PSICOANALISI E LE SUE TEORIE

SIGMUND FREUD IL FONDATORE DELLA PSICOANALISI E LE SUE TEORIE
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SECONDO I SUOI STUDI E LE SUE TEORIE LA “PSICHE UMANA” È DIVISA IN TRE PARTI:

di Anna Ferrentino (AF-F)

Lo studio della mente umana è in continua evoluzione, ma l’essenza del neurologo Sigmund Freud resta ancora tutt’oggi motivo di ricerca, di analisi per gli studiosi del mondo scientifico-psicologico e non solo. Freud ha sempre considerando se stesso come uno scienziato piuttosto che un medico, questo lo spinse a cercare e a comprendere il cammino della conoscenza e dell’esperienza umana.

Del resto i suoi studi, usati come strumenti terapeutici, hanno caratterizzato tutto il XX secolo, abbracciando ogni aspetto del genere umano dalla nascita fino alla morte. Le sue teorie sulla sessualità infantile, la libido e l’ego, tra gli altri argomenti, sono stati alcuni dei più influenti concetti su cui si sono basate le sue teorie, che altri negli anni hanno provato a rielaborare a riprenderle e a riformularle.

“L’amore è il passo più vicino alla psicosi.”

Freud, di fatto, lo si conosce come eminente neurologo che sviluppò la tecnica della psicoanalisi. Un articolato impianto teorico e metodologico attraverso il quale è possibile studiare, analizzare, curare diversi disturbi psicologici; all’epoca, soffermandosi sui componenti femminili a differenza dei suoi colleghi psicologici, rivendica l’attenzione verso l’isteria e le nevrosi, permettendo al paziente di diventare consapevole dei conflitti inconsci attraverso le libere associazioni, l’interpretazione dei sogni e l’analisi delle fantasie. Inoltre, per quanto il cognitivismo abbia tentato nei decenni di rivalutare la coscienza, la scoperta freudiana di un’altra mente, rispetto a quella a noi nota, che lavora incessantemente ed è depositaria di un patrimonio di memorie d’infinita ricchezza, rimane epocale.

Sigmund Freud le sue origini sono ebraiche, nacque a Freiberg, nella odierna Repubblica Ceca il 6 maggio 1856. Qualche anno dopo si trasferì a Vienna dove ha vissuto per qualche anno e poi nel 1939 all’inizio della seconda guerra mondiale, morì a Londra. Si laureò in medicina nel 1881 e  approfittando di una borsa di studio si trasferì per un breve periodo nella città di Parigi dove, sotto la guida dello psichiatra Charcot, si dedicò ai fenomeni isterici curati attraverso l’ipnosi: un momento psicofisico paragonabile allo stato di dormiveglia dove il paziente è libero di raccontare la propria vita senza alcun freno inibitorio, riuscendo a liberarsi dalle ossessioni che lo tormentano.

Letteralmente la psicoanalisi è lo “studio dell’anima e della mente”. Infatti secondo la sua visione, alla base dei sintomi nevrotici vi era un conflitto tra forze inconsce. È di fatto una struttura psichica che va oltre la coscienza, sfuggendo al suo controllo. Il termine venne introdotto nel saggio “L’interpretazione dei sogni” del 1900.

“Il sognare sia, nel suo insieme, un tipo di regressione verso le più antiche situazioni del sognatore, una rianimazione della sua infanzia, delle spinte pulsionali in lui allora dominanti, e dei modi espressivi allora disponibili. Dietro quest’infanzia individuale, poi, ci è promesso uno sguardo sull’infanzia filogenetica, lo sviluppo del genere umano, di cui quello del singolo è in verità una ripetizione abbreviata, influenzata dalle circostanze fortuite della vita… Si è indotti a sperare di arrivare, con l’analisi dei sogni, a riconoscere ciò che è in lui psichicamente innato. Sembra che sogno e nevrosi ci abbiano conservato, delle antichità psichiche, più di quanto fosse lecito supporre, così che la psicoanalisi può pretendere ad alta dignità fra le scienze che si sforzano di ricostruire le fasi più antiche e più oscure dei primordi dell’umanità”.

Dalle deduzioni freudiane la mente dell’uomo è paragonabile ad un iceberg, in cui l’inconscio costituisce la struttura prevalente, mentre solo la punta visibile è rappresentata dal conscio.

Provando a tracciare le sue teorie la “psiche umana” è divisa in tre parti:

Conscio (L’Io): è la parte cosciente di cui ci si rende conto. La funzione dell’Io è l’autoconservazione che fa adeguare l’individuo alla realtà;

Preconscio (Il Super-IO): è una struttura intermedia tra il conscio e l’inconscio. Il Super-Io si origina dall’interiorizzazione delle norme, degli obblighi, dei divieti; valori che si apprendono da bambini tramite l’ambiente in cui si cresce e dai genitori, i quali impongono il rigore e la legge morale da seguire per vivere e convivere socialmente. Il Super-Io governa e censura gli impulsi dell’individuo;

Inconscio (L’ES): è possibile definirlo anche “rimosso”, formato da elementi che sono mantenuti inconsci da una forza detta “rimozione”, che può essere aggirata solo grazie a particolari tecniche psicoanalitiche. L’Es è la dimora di tutte le pulsioni dell’individuo ed è la parte primordiale.

Approfondendo le sue teorie nascono spontanee alcune domande, ad esempio, come si accede all’inconscio?

Inizialmente sappiamo che Freud utilizzava l’ipnosi. Tuttavia, successivamente, si rese conto della sua poca efficacia e quindi iniziò ad utilizzare il metodo delle “associazioni libere”: il paziente veniva fatto sdraiare su un lettino dove si rilassava il più possibile, in seguito gli venivano sottoposte una serie di parole a cui doveva associare liberamente altre parole/immagini relative al rimosso. Condizione fondamentale per la riuscita della cura era il transfert, ossia il trasferimento sul medico di stati d’animo ambivalenti provati dal paziente nei confronti dei genitori durante l’infanzia. Il soggetto in cura, per guadagnare l’approvazione del medico, prova verso di lui un sentimento di fiducia e attaccamento e riesce a fare cose che altrimenti gli sarebbero impossibili. Ma di fondo come si manifesta l’inconscio?

Secondo alcune sue tesi si manifestano sotto diverse forme, come I Sogni: definiti come “l’appagamento (camuffato) di un desiderio (rimosso)”. I sogni sono cioè costituiti da un contenuto manifesto (ciò che il sognatore ricorda del sogno) e da un contenuto latente (ciò che è nascosto, che racchiude il vero significato del sogno e che è compito dell’analista, insieme al sognatore, comprendere).

Freud, del resto, sosteneva che l’individuo ha desideri considerati “inaccettabili” che tende a mascherare, il contenuto manifesto dei sogni è quindi la forma mascherata di un desiderio censurato, nascosto:

Atti mancati, lapsus: costituiscono un compromesso tra l’intenzione cosciente e quella inconscia. Ad esempio, se dimentichiamo un nome particolare o di fare qualcosa di specifico è perché sono associati ad un sentimento negativo;

Nevrosi: contrasto dei contenuti dell’inconscio con la coscienza, contenuti quasi sempre di natura sessuale.

Una altra domanda interessante, ancora tutt’oggi motivo di ricerca, come si sviluppa la personalità dell’individuo?

Freud definiva il bambino “perverso polimorfo”.

Perverso: perché ricerca il piacere senza alcun interesse finale; Polimorfo: perché ricerca il piacere attraverso vari organi e tramite varie zone erogene. Il bambino è facilitato in questo dall’assenza di un Super Io, dell’imposizione morale prodotta dall’educazione.

Ancora secondo Freud le manifestazioni sessuali infantili hanno tre caratteristiche comuni:

I primi impulsi della sessualità si appoggiano a funzioni fisiologiche (come la nutrizione);

Le pulsioni sessuali sono orientate in direzione autoerotica (cerca il proprio soddisfacimento);

Questi impulsi sono legati ad una zona erogena (una parte del corpo che se stimolata produce una sensazione di piacere).

La personalità, secondo i suoi studi, si sviluppa nel corso dell’infanzia a partire da alcuni stadi denominati “psicosessuali”:

  1. Fase orale (0-18 mesi): la sessualità è concentrata sulla bocca del bambino. Le zone erogene sono quindi bocca e lingua. Il bambino prova piacere poppando il latte dalla mamma;
  2. Fase anale (18-36 mesi): il bambino prova e manifesta piacere nel trattenere o espellere le feci. La zona erogena è l’ano.
  • Fase fallica (3-6 anni): la zona erogena è circoscritta ai genitali. In questa fase nasce il famoso Complesso di Edipo (per i maschi) e di Elettra (per le femmine) dove il bambino odia il genitore del suo stesso sesso perché ama il genitore del sesso opposto.
  1. Periodo di latenza (dai 6 anni alla pubertà): il bambino frena il suo impulso sessuale. La libido è indirizzata verso altri scopi, come le attività che contribuiscono allo sviluppo del bambino.
  2. Fase genitale (dalla pubertà per tutta la vita): iniziano le relazioni con l’altro sesso, grazie all’energia libidica nuovamente concentrata nella zona genitale. L’adolescente riscopre gli impulsi sessuali destinati non più al genitore del sesso opposto ma ad un suo coetaneo.

Inoltre, il modo in cui, ogni essere umano, distribuisce la libido nelle diverse fasi determinerà i tratti del suo carattere.

Come abbiamo visto la mente è un mistero “architettonico” in risolto. Sigmund Freud ne è stato un “precursore-architetto” capace di scandagliare e vedere nelle “ombre” l’essenza della ragione umana. Del resto se la mente umana è un insieme di sinapsi capaci di formulare e interrompersi, è inevitabile non assaporarne la contraddizione.

La persona di Freud era un sottile contrasto tra l’intento scientifico animato da una sorprendente onestà intellettuale e un presupposto ideologico che determina in lui una continua oscillazione tra intuizioni assolutamente geniali e teorizzazioni superlative e criticabili. Resta uno degli uomini più incredibili del mondo scientifico che ha avuto la capacità di andare oltre allo sguardo, ricavando nel suo “operato” uno strumento più tagliente di un “bisturi” che lascia ancora libere interpretazioni. Il padre della psicanalisi resterà ancora motivo di dibattito come motivo di ricerca in un mondo sempre più vicino al “virtuale” che alla ragione; un mondo sempre più attento a dimenticare che è soprattutto l’istinto animale che ci rende tutti vulnerabili.

Foto di Alain Guariglia

Link: https://www.instagram.com/reel/CjncFSEKlTy/?igshid=MDJmNzVkMjY=

 

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ANNA FERRENTINO

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