SALERNO: LA CITTA’ OSTAGGIO DELLE AUTO E DELLA SOSTA SELVAGGIA

SAREBBE BUONA COSA USARE L’AUTO SOLO IN CASI NECESSARI PER SPOSTAMENTI LUNGHI, E POI ANDARE A PIEDI FA BENE ALLA SALUTE E PERCHE’ NO ANCHE ALLA CITTA’ E ALLA NATURA
di Arturo Campanile
Salerno Parcheggio e Sosta Selvaggia, sono le due facce di una città tanto bella quanto bifronte. La città ha assunto forse questa caratteristica: come Giano Bifronte che in tempo di pace mostra un viso ed in tempo di guerra l’altro. Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. Nel caso sia presente la Polizia Locale tutti rispettosi (più o meno) delle regole. Senza di essa succede un po’ di tutto. Si odono clacson di auto bloccate a lungo da macchine in sosta in seconda fila. Autobus che non possono procedere avendo la corsia “bloccata” da altre autovetture. Scivoli per favorire il passaggio delle categorie protette ormai diventati ingressi favorevoli per le due ruote (di ogni tipo). Si notano improvvise soste sulle strisce pedonali spesso “interpretate” come semplice arredo urbano oppure specifici indicatori di sosta.
I posti riservati
La frase Salerno Parcheggio e Sosta Selvaggia si applica anche per i posti riservati ai disabili. In presenza della Polizia Comunale nessuno parcheggia ma in assenza di questa con un furtivo movimento si estrae il magico contrassegno blu e, velocemente posizionato, ci si allontana poi frettolosamente. Da adulti patentati ancora si gioca a guardie e ladri (di posti riservati). Esiste poi l’amletico dubbio quando si vedono atletiche persone risalire in auto con un sorriso che fa pensare. Per contro i veri disabili sono spesso sottoposti al giudizio di “pseudo-esperti” che solo guardando sanno fare una anamnesi con tanto di diagnosi, cura e prognosi. Infine ci sono i “conoscitori” delle normative con interpretazioni ben lontane dalle previsioni di legge. Nei momenti serali e di festa, in centro, si parcheggia, si schiamazza, si ostruisce tutto. Quasi non è più possibile rientrare nelle abitazioni. A volte anche in auto nei parcheggi a pettine.
Vivere a Salerno
Vivere in questa magnifica città è bellissimo. Sempre e ora soprattutto con un maggior cardiopalma della Salernitana, la Squadra del Cuore. Guidare e parcheggiare spesso non sono proprio il non plus ultra della civiltà. Amando però questa città si applicano problem solving oppure si va altrove, per poi sentirne la mancanza e bramare il ritorno.
In una sorta di chiave ironica si è parlato della città e dei cittadini. Ridentem dicere verum: quid vetat? affermavano i nostri progenitori e forse è vero. Certamente abbiamo San Matteo, il Santo Evangelista, il Duomo e trascorsi come la Scuola Medica Salernitana. E mille altre cose. Forse evitare di usare l’autovettura in casi non indispensabili sarebbe un’idea. Farebbe bene alla salute ed alla tasca.
Un problema paradigmatico e culturale è presente e non solo a Salerno. Un po’ in tutto il Mondo. Paese che vai e usanze che trovi, a cui è d’uopo adattarsi.
Come si cambia (Per non morire) cantava Fiorella MANNOIA, forse in questo caso Come si cambia (Per parcheggiare).