MONTESARCHIO (BN): 30ENNE DEL LUOGO ALLONTANATO DA CASA PER CONTINUE MINACCE AI GENITORI

LA MISURA EMESSA DAL TRIBUNALE DI BENEVENTO A SEGUITO DELLE INDAGINI DEGLI UOMINI DELL’ARMA LOCALE CHE AVEV ANO RACCOLTO LA DENUNCIA DEI DUE GENITORI
di Giovambattista Rescigno
Ieri mattina, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Montesarchio (BN), hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’ allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle vittime, emessa dall’Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento nei confronti di un trentenne di Montesarchio, allo stato gravemente indiziato per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei propri genitori.
La vicenda ha avuto inizio dalla denuncia presentata nell’ottobre del 2022 da parte di una coppia che, mossa dalla disperazione, trovò il coraggio di riferire ai Carabinieri dei ripetuti maltrattamenti fisici subiti, nel corso del tempo, dal proprio figlio che, sovente, si trovava in stato di alterazione psicofisica causata dall’assunzione abituale di sostanze alcoliche e stupefacenti.
I due genitori riferirono in particolare di essere stati più volte minacciati di morte – in determinate circostanze anche con un’arma da taglio – ed assoggettati a condotte violente di diverso genere, non riuscendo di fatto per anni a sfuggire al clima di soggezione cui erano ridotti, vivendo uno stato di sofferenza morale e psichica che gli ha reso la vita impossibile tanto da indurli a non reagire mai alle provocazioni del figlio per timore di danni più gravi.
L’indagine condotta dai Carabinieri di Montesarchio, improntata sull’acquisizione di elementi testimoniali diretti, ha consentito di acquisire gravi indizi a carico dell’indagato in ordine alla condotta di maltrattamenti in famiglia, connotata da una serialità di fatti che, per quanto inizialmente minimizzati da entrambe le vittime speranzose di un miglioramento positivo nell’atteggiamento del figlio, hanno determinato una vessazione delle persone offese indotte con il passare del tempo a temere per la propria incolumità fisica.
Il provvedimento eseguito ieri è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.