AL TEATRO TRASTEVERE LA PRIMA “DI TANTO AMORE”

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DRAMMATURGIA E REGIA DI GIANCARLO MORETTI, UNA NUOVA VERSIONE DELLA PIÈCE “IL GABBIANO” DI ANTON PAVLOVIÇ CECHOV

di Stella Camelia Enescu

“Il gabbiano” è la prima in ordine cronologico fra i quattro capolavori di Anton Pavloviç Cechov (1860- 1904). Scritta nel 1895, la pièce ha esercitato una forte attrazione per la gente di teatro, ma anche per il pubblico, fino ad oggi.

“Il gabbiano”, in regia di G. Moretti, si sviluppa in uno spazio neutrale, testimone delle vite prive d’interesse di alcune persone che non sanno e si ostinano di non scoprire chi sono realmente. Questo handicap li fa sembrare ancora più piccoli davanti all’Universo, con tutti i loro problemi, considerati da loro stessi, cosmici. È un mondo che prova a comporsi di suoni, meno colori, pensieri, come un piccolo castello di sabbia sostenuto da fondamenta invisibili. Tutti i personaggi dell’adattamento cercano la direzione verso la sopravvivenza, allontanarsi da un finale che fa paura. Quadri di persone che scappano di quello che il destino ha scritto per loro, che sperano di cambiare il corso del tempo, che sognano parole che hanno altre forme, quando sono dette.

È una pièce sulla crisi della vita interiore dell’artista e la sua condizione nell’arte che rompe la tradizione e smonta i generi drammatici, una pièce con tanti paradossi, con discussioni sulla letteratura, poca azione e cinque lati nell’amore, che il chirurgo delle anime lo chiama “commedia”.

Uno spettacolo scritto da Cechov è difficile da montare e interpretare, perché è difficile portare in scena una crisi interiore marcata dalla banalità della vita quotidiana e per l’attore è una vera trappola. Una sorpresa l’adattamento e la regia di Giancarlo Moretti che è riuscito a fare uno spettacolo fresco, vivo, in cui l’idea scenica ha coerenza e rigore. Il regista ha scelto come centro di gravità dello spettacolo le due coppie d’artisti- i due scrittori (Treplev e Trigorin) e le due attrici (Arkadina e Nina). I personaggi di Cechov parlano tanto, mangiano, giocano carte, vivono fra due mondi, guardano uno spettacolo di teatro che è un’improvvisazione sottolineata dalla routine e pregiudizi.

Uno spettacolo di un teatro nuovo, con giovani attori: Simone Bobini, Giovanna Cappuccio, Ines Le Breton, Ornella Lorenzano, Alessio Maria Maffei, Natalia Simonova. Scene e costumi: Paola Salomon. Uno spettacolo dove si segue l’azione con la gioia della scoperta, aspettando il finale senza annoiarsi. Il bel lavoro dei creatori è degno di grande stima.

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Redazione ArtesTv

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