LA SCRISTIANIZZAZIONE PREVISTA DA BENEDETTO XVI

UN MONDO ATEO CI ATTENDE
di Davide Sarno
Un papa venuto da molto lontano e ciò che ci ha lasciato con un’immagine del Cristianesimo nel 2006, un’immagine della chiesa che ha varcato circa duemila anni.
Un continente, l’Europa che affonda le proprie radici sulla fede Cristiana, Siamo stati abituati noi europei alle ricorrenze annuali da calendario che ci ricordano la nascita di Cristo, la sua resurrezione, feste sicuramente, che condizionano la vita di ognuno di noi.
Papa Benedetto XVI prediceva dei tempi in cui la scristianizzazione si sarebbe fatta avanti a gran voce, il Papa attuale, Francesco un pontefice innovatore con grande carisma non ha potuto fare altro che ammettere la povertà di Fede del mondo odierno. Una crisi di valori soprattutto cristiani che avanza sempre di più, la laicità che plasma i cittadini si vede ogni giorno, il disinteresse totale verso le proprie radici religiose e ciò che ha plasmato il mondo che conosciamo è un atteggiamento che è sempre più di moda nelle nuove generazioni.
Una società veloce che corre ed è plasmata dalle telecomunicazioni come non mai che ha perso l’essenza dell’originalità, ma che ha sempre di più acquisito il concetto del consumismo, i tempi sono maturi per un’affermazione dell’ateismo, le chiese in Europa sono sempre più vuote, mentre va affermandosi il principio della spiritualità alternativa, al bisogno di credere in un Dio.
Il futuro del pianeta non sarà delle religioni, ma sarà sempre più di una conformazione laica e atea e lontana da quel Dio creatore che ha gettato le basi alle grandi religioni monoteiste che conosciamo oggi, se esisterà qualcosa di religioso, esisterà solo una parvenza del bisogno di soddisfare l’animo umano con qualcosa di astratto, come le discipline orientali che stanno spopolando nel nostro continente come lo Yoga e i mantra buddisti che promettono pace all’interiorità umana, pace che nei nostri giorni è difficile da percepire ed è proprio per questo che le religioni secolari hanno fallito, perché non hanno saputo pacificare l’anima delle persone curando i loro traumi e le loro ferite emotive.