LUCIANO MARANGON EX CALCIATORE ITALIANO E CITTADINO DEL MONDO

“DOPO IL CALCIO, HO APERTO CHIRINGUITI IN ALCUNI POSTI PIÙ BELLI AL MONDO, HO REALIZZATO ANCHE UN LIBRO: “LUNA TONDA”, UN’AUTOBIOGRAFIA ROMANZATA, SULLA MIA RICERCA INTERIORE”
di Gaetana Fasano
Luciano Marangon inizia la sua carriera calcistica, fra i professionisti a 17 anni, con il Vicenza, dopo la trafila nel settore giovanile della Juventus, vincendo due titoli italiani (uno allievi e uno primavera). Dopo il Vicenza, decolla a Napoli, Roma, Verona e Inter.
Quando e come è nata la passione per il calcio? “Io sono nato con il pallone tra le mani, credo (sorride) o tra i piedi, perché fin da piccolissimo ci giocavo di continuo. Quando qualcuno voleva farmi dei regali, io chiedevo sempre un pallone, il pallone, ed il pallone! Dormivo con il pallone e tutto il giorno, giocavo con i miei amici, già all’età di 4 anni circa, nel piazzale di una Chiesa, a Quinto di Treviso, dove sono nato. A 12 anni, alcuni osservatori della Juventus, mi videro e mi chiamarono a Torino, per fare dei provini. Così ci andai due volte, poi mi acquistarono. La passione per il calcio è sempre esistita dalla nascita dentro di me”.
Come potrebbe definire la sua carriera calcistica? “Ho avuto una carriera molto fortunata. Ho giocato in realtà calcistiche importanti, come l’Inter, il Napoli, la Roma, Vicenza e il Verona”.
Qual è il ricordo più bello a livello calcistico? “Il ricordo più bello è indubbiamente quello legato a alla vittoria dello scudetto, con l’Hellas Verona, di Osvaldo Bagnoli, nell’anno 1985, che porterò per sempre nel mio cuore, fino agli ultimi giorni della mia vita”.
Cosa ha fatto a fine carriera calcistica? “Alla fine della mia carriera, ho iniziato a fare il procuratore, l’agente FIFA, poi dopo qualche anno mi sono stancato e ho cominciato a viaggiare, altra mia passione. Così ho aperto dei Chiringuiti, con qualche amico, sulle spiagge di alcuni posti più belli al mondo. Ho iniziato in Spagna, a Formentera e a Ibiza, poi in Grecia, a Mykonos e Lindos, a seguire, in Messico a Tulum, invece nella Repubblica Dominicana, a Santo Domingo, e poi un po’ di Caraibi, Mediterraneo, ecc. Svolgo questa attività, da ben 35 anni, in giro per il mondo. In Italia ho aperto quest’attività, in Sardegna, soprattutto nella zona della costa Smeralda e la zona tra Caprera e la Maddalena, posti unici al mondo, credo. Sono un amante del mare, del sole e della gente che sorride e della buona musica”.
So che ha scritto un libro interessante: “Luna Tonda”. Com’è nata quest’idea e di che cosa parla? “Premetto che mi è sempre piaciuto scrivere ma diversi anni fa, spinto da alcuni amici, decisi di realizzare un libro. In particolare, conobbi una scrittrice alla quale proposi se avesse voluto scriverlo insieme a me, a “quattro mani”, lei accettò e realizzai un romanzo sulla mia vita. Il libro si intitola: “Luna Tonda”, parla di: valori, libertà, amore, sentimenti, famiglia, ecc., c’è anche un capitolo sul calcio. Detto libro parla soprattutto di me, cioè di quello che sono internamente e di tutto ciò che esce dalla mia anima”.
In questa fase della sua vita dove vive e a cosa dedica più tempo? “Attualmente vivo tra Ibiza e l’Italia e oltre al mio lavoro, essendo anche nonno, dedico molto tempo ai miei tre nipoti e ai miei due figli, ed è una cosa che amo fare tantissimo e che mi rende felice. Per me la famiglia è importante”.