NINO MELITO PETROSINO IL PRONIPOTE DEL DETECTIVE ITALO – AMERICANO JOE’ PETROSINO CI SALUTA DA NEW YORK PER RICORDARE IL PRO ZIO

JOE ENTRÒ IN POLIZIA GRAZIE ALLE SUE CAPACITA’ PERSONALI CHE LO RESERO SIMPATICO A ROOSEVELT QUANDO QUESTI ANCORA NON ERA PRESIDENTE DEGLI STATES
di Pompeo Perretta
Ogni anno con il mese di ottobre si ricorda la figura del famoso detective Italo-Americano che ancora oggi in America non passa inosservata. Nativo di Padula (30 Agosto 1860) dove è stata allestita l’unica casa – museo in Italia dedicata ad un poliziotto, figlio di un sarto Petrosino, come tanti emigrati arriverà con la sua famiglia dall’Italia a New York nel 1873 a soli 13 anni. In America dopo aver svolto vari lavori tra cui il lucida scarpe e il netturbino si arruola nella Polizia entrando nel corpo armato Department City Police di New York ordine investigativo lottando contro la criminalità organizzata. Il padre Prospero Petrosino e la madre Maria Giuseppa Arato con l’intera famiglia emigrarono lasciando la città natale che trovò soggiorno a Little Italy.
Il detective Petrosino Giuseppe entra nelle simpatie dell’Assessore della Polizia Americana Theodone Roosevelt, il futuro Presidente degli Stati Uniti d’America che promuove il poliziotto Sergente per divenire Tenente nel 1905. Tra gli atti eroici merita essere ricordato quello famoso per aver salvato la vita al Tenore Caruso in America in occasione del Concerto tenutosi durante una tournee a New York. Muore in Italia a piazza Marina a Palermo alle ore 20,45 del 12 Marzo 1909 dove Petrosino era tornato per combattere la mano nera convinto che la mafia americana aveva radici in Sicilia. I suoi assassini furono tutti prosciolti per mancanza di prove. I funerali si svolsero in America dove fu trasportata la salma con la partecipazione di oltre 250.000 persone. Ad un secolo di distanza l’antropologo Francesco Caravetta di Cosenza durante le sue ricerche ritrovò una missiva inerente a un delitto avvenuto a New York la lettera è datata 5 maggio 1898 la firma è quella di Giuseppe Petrosino. Il pronipote che abbiamo l’onore di conoscerlo ed intervistarlo personalmente Nino Melito Petrosino è impegnato da una vita nel raccontare questa storia che lo vede protagonista, invitato e promotore in Italia e all’estero da oltre 40 anni soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado per attività ed iniziative culturali legati alla legalità. Nino Melito in questi giorni si trova a New York e da questa città che ci saluta per ricordare il Petrosino Day in occasione delle celebrazioni del Colombus Day e soprattutto per il Petrosino Day che si tiene il 19 ottobre di ogni anno.
Era, infatti, proprio il 19 ottobre del 1883 che il Detective Italo – Americano a 23 anni, indossò per la prima volta la divisa. Orgoglioso e fiero il pronipote che da mezzo secolo racconta la storia della sua famiglia, quella storia che per prima ha sentito dal nonno Michele fratello di Giuseppe Petrosino (Joe) e poi direttamente dalla madre Gilda, una storia vera ed originale che Nino Melito non ha appreso dai testi di scuola e da norme enciclopediche né da siti internet ecc. ma direttamente dai sui avi ed è per questo che chi ascolta il pronipote ne resta affascinato, emozionato, incuriosito, soprattutto se viene visitata la casa – museo a Padula nel centro storico messa a disposizione dalla famiglia dove Petrosino è nato e dove, durante il suo ritorno che sarà fatale in Italia, si soffermerà a dormire per una notte prima di continuare la sua missione in Sicilia dove il 12 Marzo del 1909 4 colpi di pistola fermarono l’Eroe, un grande Eroe.