DE LUCA A TARANTO CON LETTA E EMILIANO SUL PALCO AD UNA CONVENTION DEL PD

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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA NON RISPARMIA NESSUNO DALLE SUE STOCCATE, SALVO PER ORA LETTA

di Giovambattista Rescigno e Vito Nicola Cavallo

Non ha limiti la territorialità del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ieri mattina è intervenuto qui a Taranto, ad una convention del PD, dove non è mancata la sua padronanza della scena in un intervento nel corso del quale non ha risparmiato stoccate a nessuno. La presenza di De Luca sul palco con il Governatore della regione Puglia Michele Emiliano e il segretario Nazionale Letta, con il quale è noto ci sono divergenze di vedute, sta a dimostrare che il PD in questa breve e difficile campagna elettorale difficile, dove si sta assistendo all’avanzata della Giorgia Meloni si presenta, anche se all’interno di esso ci sono lesioni, unito agli occhi degli elettori, frizioni e malcontenti che non ci sono solo a Taranto, vedasi la lunga diatriba del sindaco D’Alò, per la mancata candidatura alla presidenza della provincia, del quale si nota la sua assenza alle inaugurazioni dei comitati elettorali, dove accorrono, si vuol credere e sperare spontaneamente, dissenzienti dalle direttive, mettendosi al ridosso del pubblico i suoi sostenitori.

Ma ritorniamo a De Luca il quale nel suo intervento ha detto: “Facciamo una operazione verità sul piano politico. Il sistema politico italiano, la democrazia italiana, è davvero al bivio. In questo momento si sta accumulando un sistema istituzionale frantumato, un sistema dei partiti balcanizzato, una crisi sociale drammatica. Avevamo tutte le ragioni e tutti gli obblighi per mettere insieme una coalizione che fosse in grado di contrastare il centrodestra e offrire una possibilità di governo alternativo all’Italia. Non siamo riusciti a farlo perché ci sono state alcune componenti politiche che rispetto all’obiettivo di salvare l’Italia hanno preferito scegliere di salvare se stessi”. Continuando nel suo intervento sul serio e il faceto ha poi aggiunto: “Sento Calenda, che apprezzo molto per il suo spirito sportivo. Credo sia europarlamentare eletto dal Pd, forse immagina di essere stato vincitore di concorso. Noi tutti dovremmo essere invece debitori nei confronti dell’organizzazione. Abbiamo davanti due settimane che saranno pesanti, difficili, decisive per questa campagna elettorale”. “Dobbiamo trovare più convinzioni nelle nostre ragioni e dobbiamo fare uno sforzo per proporre argomenti agli indecisi, agli astenuti”. E non si è risparmiato nemmeno nei confronti di Giuseppe Conte asserendo leader del M5S: “A Conte vorrei dire che ho la sensazione che sia come un turista svedese. Vorrei dirgli: ma tu sei stato presidente del Consiglio per tre dei quattro anni di questa legislatura, mica puoi fare il turista…”. – continuando – “Lo vedo appropriarsi dell’agenda sociale ma qualcuno di noi ha speso anche la vita per la povera gente, non aspettavamo certo te”. – E incalzandolo ha aggiunto “Hai fatto una scelta di difesa dei Cinque Stelle, non dell’Italia. Noi l’agenda sociale la difendiamo più dei Cinque Stelle”. Un’ultima stoccata al metodo errato della gestione del reddito di cittadinanza ha detto: “c’era un altro misura, il reddito di inclusione, c’era ed aveva una caratteristica diversa perché consentiva un ruolo diverso ai Comuni”. Poi ritornando alla sua Campania e a cosa accade con il reddito di cittadinanza ha concluso: “A Napoli sono 170mila i percettori del reddito di cittadinanza e dai controlli fatti è risultato che 5 milioni di euro sono stati regalati a chi non aveva nessun diritto”. Insomma un intervento leoniono, senza alcun risparmio di parole pensieri e considerazioni per chiunque, tranne per Letta, che sicuramente in questo momento non può contraddirsi ne inimicare avendo in casa il candidato uscente Onorevole Piero.