TARANTO: IL “SAN CATALDO”: POLICLINICO E POLO UNIVERSITARIO  

TARANTO: IL “SAN CATALDO”: POLICLINICO E POLO UNIVERSITARIO  
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IL CAMBIAMENTO DI TARANTO PASSA SOPRATTUTTO DALLA CENTRALITÀ DEL FATTORE CULTURALE

di Elisa Anna Tomai portavoce di Mino Borraccino consigliere del presidente della regione Puglia

Mino Borraccino

“Il cambiamento di Taranto passa soprattutto dalla centralità del fattore culturale. Da anni, col Presidente Emiliano e col Sindaco Melucci, portiamo avanti questa politica che solo col fermento che crea una “città universitaria” può vedersi attuata.

L’Ospedale San Cataldo diventerà, per tale scelta strategica, da noi fortemente voluta, Polo Universitario ed in tale direzione accoglierà non solo il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, ma anche i Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie.

Ho condiviso pertanto la necessità espressa recentemente dall’On. Michele Pelillo, Commissario dell’istituenda Azienda Ospedaliera “SS Annunziata”, in ordine alla necessità di rivedere, in parte, la progettualità della Azienda Ospedaliera San Cataldo, per realizzare, nella costruenda struttura, un Polo Universitario necessario per la città di Taranto.

Le ragazze ed i ragazzi del Corso di laurea in Infermieristica e delle altre professioni sanitarie, hanno pari dignità rispetto ai colleghi studenti del corso di laurea in Medicina, non ci saranno dunque differenze di trattamento nella medesima Facoltà Universitaria come anche opportunamente auspicato dal presidente provinciale dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, il 

Dott. Pierpaolo Volpe, rappresentante di circa 4mila infermieri iscritti. 

La progettualità espressa dell’On. Michele Pelillo e la sua visione confermano la validità della scelta compiuta dal Presidente Emiliano, a Dicembre scorso, di nominarlo, con convinzione, per quel ruolo strategico che va nella direzione da tanti auspicata affinché il  “San Cataldo”, possa diventare un Polo d’eccellenza per Taranto e l’intera regione Puglia, capace  d’offrire un servizio clinico al passo coi tempi, riducendo  la migrazione sanitaria e i cosiddetti “viaggi della speranza”  ma anche facendolo diventare un Polo formativo universitario con elevati standard qualitativi.

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ELISA ANNA TOMAI

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