UNA BORSA DI STUDIO PER ACCONCIATORI ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA IN MEMORIA DI ANNA BORSA

ANNA BORSA, QUELLA VITA CHE NON POTEVA LASCIRACI PER SEMPRE
di Anna Adamo
Anna Borsa la conosciamo tutti.
O meglio, abbiamo imparato a conoscerla attraverso il dolore che le è stato inflitto.
E in lei ci siamo riconosciute.
Lo abbiamo pensato più volte che al suo posto ci sarebbe potuta essere ognuna di noi.
Abbiamo pensato a tutte le volte in cui abbiamo creduto alle parole della persona che diceva di amarci e poi abbiamo scoperto che tutto ciò che ci sentivamo dire con l’amore avesse ben poco a che fare.
Abbiamo sofferto, abbiamo pianto, abbiamo pensato di morire da un momento all’altro, inutile negarlo.
Poi, però, è arrivato il giorno della consapevolezza. Quello in cui abbiamo capito che, certe persone, anche se fa male, è meglio perderle.
Ebbene si, abbiamo capito quanto siamo state fortunate ad aver perso l’uomo e non la vita per mano di quest’ultimo.
Lo abbiamo capito quando abbiamo appreso della morte di Anna, avvenuta per mano dell’uomo che diceva di amarla, quello per il quale i suoi occhi di cristallo brillavano più di ogni altra cosa al mondo.
Lo abbiamo capito soprattutto lo scorso venerdì 30 aprile, nella Sala Bottiglieri della Provincia di Salerno, nel corso dell’evento fortemente voluto dal CAD (Centro Ascolto del Disagio) in collaborazione con Donation Italia e Nuova Scuola (Ente di Formazione Professionale per parrucchieri), attraverso le parole pronunciate da Enzo, fratello di Anna, che visibilmente straziato dal dolore ha dichiarato: “gli occhi di Anna sono lo specchio delle persone buone, che esistono ancora. Credo che lei vedesse sempre il buono in tutti e facesse fatica a credere che ciò sarebbe potuto accadere, quindi hanno vinto l’egoismo e la negatività”.
E si, basta ascoltare queste parole per comprendere quanto siamo state fortunate a sfuggire all’ amore che certi uomini non sono capaci di dare e soprattutto alla furia omicida di quest’ultimi e al dolore che tutto questo può provocare.
Perché, si, tutto questo provoca dolore e bisogna urlarlo, bisogna farlo capire soprattutto agli uomini, come ha ribadito anche Sonia Senatore Responsabile Regionale CAD.
“C’è dolore ed è in quest’ultimo che dobbiamo trovare la forza di parlare agli uomini. Noi parleremo agli uomini e i ragazzi. Ci deve essere un diverso approccio culturale. In questa storia ci sono diversi errori fatti a fin di bene che vanno analizzati e c’è tanta frustrazione da parte degli addetti ai lavori che ancora una volta si ritrovano a veder vanificati tanti sforzi e a dover fare i conti con l’ennesima tragedia”.
Nulla riporterà in vita Anna, ma la sua storia è un esempio che deve spingerci a potenziarle, le misure di contrasto per le vittime di violenza di genere. É ciò da cui le donne vittime di violenza potranno sperare di ricominciare a vivere grazie alla borsa di studio per acconciatori stanziata da Scuola Nuova.
É l’inizio migliore che purtroppo capita dopo i peggiori finali.
Quell’ inizio che deve far sì Anna Borsa diventi l’ultima donna ad essere stata strappata alla vita da chi diceva di amarla e non l’ennesima.