POESIE DI BRUNO MANCINI

POESIE DI BRUNO MANCINI
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BRUNO MANCINI “2¢ x 1 POESIA”

quarta puntata

A partire dal 23 marzo abbiamo iniziato a pubblicare ogni sabato, in assoluto ordine alfabetico, alcune delle oltre 500 poesie che compongono l’antologia di Bruno Mancini “2 ¢ x 1 poesia” nella quale sono raggruppati tutti i suoi versi pubblicati nei sessant’anni che vanno dal 1957 al 2017 con i titoli:

Davanti al tempo – 1964

Agli angoli degli occhi – 1966

Segni – 1988

Sasquatch – 2000

La sagra del peccato – 2006

Incarto caramelle di uva passita – 2007

Non rubate la mia vita – 2008

Io fui mortale – 2010

La mia vita mai vissuta – 2013

Non sono un principe – 2014.

https://ilgiornale.artestv.it/2022/03/26/antoilogia-poetica-di-bruno-mancini/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/02/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia/

https://ilgiornale.artestv.it/2022/04/13/bruno-mancini-2%c2%a2-x-1-poesia-2/

Presentando il programma di questa serie di pubblicazioni,   Bruno Mancini ha scritto “Decidendo di pubblicare tutte le poesie in un rigido ordine alfabetico, così come le leggerete nelle serie che vi saranno proposte in questa testata giornalistica, ho voluto privilegiare l’intenzione di forzarne le presentazioni mettendo in evidenza, piuttosto che nascondendo, stratificazioni, contrasti, connubi e similitudini che le hanno caratterizzate, differenziando le una dalle altre e ciascuna da tutte.

Forse, come in un gioco a mosca cieca, potrete restare stupiti dalla lettura che vi trasporterà, nel breve spazio di una stessa pagina, da una poesia del giovane ragazzo innamorato dell’amore a quella del maturo cinquantenne stregato da una fata inarrivabile; oppure vi potrà intrigare leggere, una dopo l’altra, alcune poesie scritte nello stesso periodo ma con lirismo completamente differente tra loro.”

 Sarà, questa, una proposta valida?

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alla carezza gelida

Rive odorose d’alghe;

sabbia,

costrutta forma di castello

dalla fantasia fanciulla,

pregna di sole

e di sapore di pesce;

vento compagno

di lunghe solitudini;

soffio della mia vela

quand’era suo dominio il mare,

quando sognavo nella tua ebbrezza regni;

acque

da assiduo moto

risospinte a riva

sui miei piedi

docili

alla carezza gelida;

acque,

insensate,

indomite,

voraci,

gracili giganti deformati

dalla fantasia del tempo:

necessità di sonno

al ritorno.

Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Allora sotto un mucchio di pàmpani

 Allora sotto un mucchio di pàmpani

strisciava – inavvertito pensiero –

la mano in cerca di dio.

Malinconia di vibrata rinunzia

prega e già ritorna.

Che l’ora abbracci la via del tempo

e non abbui.

Morda dolore

assetato e sordo.

Stano impallidisce

e sembra sublime sciogliersi di cieche avventure

il tuo e il loro

balordo allontanar le rondini

non deluse ma stanche

dai rozzi buchi

nel rotto monumento.

 

E non c’è forma realtà

ma il vomito cala

passata l’orgia.

 

 Dalla raccolta di poesie

Sasquatch

(1968 – 2009) 

Alt

Cercano i cocci,

passi fasciati da bende adesive

nel bivio carboni-diamanti;

scoprono tagli

mani guantate di pelle umana

nel segno del cenno addio;

la mente respira affanno

all’apparire del gatto nero

lemme lemme

scodinzolante

in moto felino

lento lento,

e sono io che punto verso il centro

tenuto fermo, in bellavista oscena,

dal palo del semaforo

sempre e per sempre immobile sul tuo colore rosso.

 

 Dalla raccolta di poesie

Davanti al tempo

(1960 – 1963)

Alzasti un altare

Alzasti un altare

sullo scoglio più rude

una lucerna

rossa invocando sguardi

facesti bruciare la notte.

Alzavi un altare

mentre tua dea ti soffriva

la pena di cento cavalle

in parto.

Quella pigra ossessione spavalda

un inconsueto ondeggiare di anche.

 

Dalla raccolta di poesie

La sagra del peccato

(1957 – 2003)

Amico

Ho poco tempo

per essere

la copia antica

di me stesso,

o come bianca leggenda

attesa

da voce di grotta

sommersa

tra chele ed  aragosta

insinuante

e danze d’alga

incerta

e flussi di onda

nebulosa.

Mi punge una figura

di uomo nudo

col volto incastonato

da denti spezzati,

e un cuore in mano.

C’è ancora,

se voglio

un goccio di pazienza.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Ammiri le mie mani

 Ammiri le mie mani

non i miei frutti

la voce mia

non le parole

e sento di volerle cenere

e vento.

——————————

Dalla raccolta di poesie

Agli angoli degli occhi

(1962 – 1964)

Anche è stata una scure

 Anche è stata una scure

sul pendio

il nostro rotolare avvinti

per erbe.

Così furono notti

scavate nei giorni.

E se c’era una bocca

era mossa su un seno:

calice lungo

cola aroma

con un sottile scorrere.

Sulle pietre

sulla carne.

Mani cieche veloci

e la terra nelle dita

e ogni volta più acuto l’affanno.

Notti intere

scavate nei giorni.

 

 

 

 

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